Di seguito il testo integrale dell’intervento a firma della segretaria generale della Flc Cgil Lecce, Rosa Savoia, pubblicato oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Lecce:
di Rosa Savoia*
Questo inizio di anno scolastico pone alla ribalta nazionale una complessa “questione istruzione”. Si registra infatti un’estrema sofferenza dell’intero sistema dell’istruzione pubblica: scuola, università, ricerca e accademie italiane vivono una fase di sotto finanziamento, che definirei strutturale.
A questo mondo lo Stato nega 18 miliardi (pari ad un punto di Pil) rispetto alla media europea. Ecco perché al costituendo governo proponiamo un reale cambio di paradigma su tutto il sistema pubblico di istruzione e formazione. Vogliamo investimenti reali nel nostro campo. Vogliamo che i luoghi della conoscenza diventino sempre più i luoghi dove si combattono le disuguaglianze sociali e culturali, così come gli articoli 3, 33 e 34 della nostra Costituzione affermano. Anche per questo motivo la Flc-Cgil resta contraria a qualsiasi forma di autonomia differenziata, che rischia di comportare l’introduzione di inaccettabili gabbie salariali. E ovviamente vogliamo rinnovare il contratto nazionale, scaduto a dicembre del 2018, con l’obiettivo di innalzare gli stipendi avvicinandoli ai livelli europei.
In Puglia, e quindi anche nella provincia di Lecce, l’anno scolastico sta presentando problemi serissimi connessi al numero elevato di supplenti che firmeranno contratti a tempo determinato a causa della mancanza di candidati nella Graduatoria ad esaurimento (Gae). Ma questo è solo uno dei fattori critici. A complicare la situazione ci sono anche i pensionamenti da “quota 100”, che provocheranno un “turnover precario”, e la mancata trasformazione dei posti sul sostegno, attualmente in deroga, in organico di diritto. Quest’ultimo aspetto provocherà la mobilità annuale di tanti docenti salentini lontano dai propri luoghi di residenza. Eppure avrebbero tutto il diritto, e la possibilità, di rientrare in sede.
Anche il personale degli assistenti tecnico amministrativi (Ata) non gode di sorte migliore. I ritardi accumulati dal concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) provocheranno anche quest’anno la mancanza di titolari in molte scuole: ciò si tradurrà in un rallentamento complessivo nella gestione amministrativa ordinaria delle scuole stesse. Si stima che il 50 per cento dei posti vacanti e disponibili sia andato a ruolo (circa 60 su 130 Ata): un fatto che determinerà un elevato grado di instabilità nell’assegnazione dei posti.
Si stima che in Puglia saranno circa 6.000 i supplenti che a vario titolo saliranno in cattedra. Sicuramente anche la provincia di Lecce, la seconda della regione, pagherà lo scotto per la mancata attuazione delle stabilizzazioni e dei concorsi promessi ma non ancora banditi. In questo territorio, diverse centinaia di lavoratori del mondo della scuola saranno coinvolti nella firma di contratti a tempo determinato. Perpetuando la precarietà nel mondo della scuola: tutto ciò nella speranza che il nuovo Governo prenda in carico le reali esigenze di tutto il mondo della conoscenza.
*Segretaria Generale della Flc Cgil Lecce