Lecce, 3 maggio 2019 – Sciopero riuscito alle Ferrovie del Sud Est. Oltre l’80 per cento del personale dipendente ha risposto all’appello lanciato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal. I lavoratori hanno incrociato le braccia in ogni settore: per quattro ore (dalle 8 alle 12) il personale di esercizio, per le ultime due ore di prestazione il personale degli impianti fissi. Altissime le percentuali di adesione in provincia di Lecce: il 90 per cento dei macchinisti e capitreno, 99 per cento nel settore Impianti elettrici, 100 per cento nelle officine meccaniche delle autolinee, 83 per cento nelle Officine meccaniche treni, 80 per cento tra gli autisti delle autolinee. Percentuali che non tengono conto, ovviamente, del personale precario o interinale.
Lo sciopero proclamato dalle segreterie di Filt, Fit, Uiltrasporti e Faisa punta il dito contro “una dirigenza aziendale che non ha alcuna intenzione di dialogare sulle reali problematiche che affliggono ormai da tempo i lavoratori delle Fse”, dicono i segretari territoriali. “Siamo soddisfatti per il buon esito dello sciopero. Se Fse continuerà a restare sorda alle nostre richieste, la protesta non si fermerà. Siamo già pronti a proclamare uno sciopero di 24 ore”.
Turni di lavoro, creazione di nuove residenze, spostamento di residenze lavorative, implementazione e sostituzione dei vertici aziendali, dei collaboratori d’ufficio con personale esterno a Fse senza considerare le professionalità interne: la protesta odierna accende un faro su una serie di decisioni unilaterali prese dai vertici di Fse, scelte non in linea con Contratto collettivo nazionale di settore.
Filt-Cgil (Giuseppe Guagnano)
Fit-Cisl (Giovani Conoci)
Uiltrasporti (Francesco Demarindis)
Faisa-Cisal (Antonio Rizzini)