Ecco la lettera inviata il 2 maggio dal segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, Floriano Polimeno, al presidente della Regione, al commissario della Asl, al direttore sanitario, ai dirigenti infermieristici e al personale della Asl:
“La F.P. CGIL, Aziendale di Comparto, denuncia la gravissima situazione che si è venuta a creare su tutto il territorio della nostra ASL per ciò che riguarda il paziente dialitico. Ad avviso di questa Segreteria, si sta assistendo ad una progressiva riduzione della qualità di assistenza verso il paziente dialitico, che invece presenta delle caratteristiche di assistenza sub intensiva. Allo stato si sta registrando quanto segue.
NEFROLOGIA E DIALISI, P.O. VITO FAZZI:
L’articolo dedicato alla vicenda dal Nuovo Quotidiano di Puglia
In questi giorni, questa Segreteria ha dovuto denunciare agli organi preposti una gravissima situazione di carenza di personale Medico/Infermieristico/OSS, carenza che sta determinando un aumento dei carichi di lavoro, in coincidenza anche dell’incremento del numero di ricoveri ordinari e dei pazienti da trattare con sedute dialitiche. Infatti, si è riscontrato che il numero di pazienti trattati con sedute dialitiche è cresciuto notevolmente sino ad arrivare a 70-75 pazienti, partendo da un numero iniziale di 40-45, di contro la dotazione organica di personale infermieristico e OSS, è ormai completamente insufficiente e pertanto nel Fazzi:
– si ricorre a frequenti sedute aggiuntive di personale infermieristico,
– si ricorre all’utilizzo del personale di Dialisi nei turni festivi per coprire l’area di degenza di Nefrologia,
– ogni infermiere è costretto a vigilare e organizzare le sedute dialitiche mediamente a n. 6/8 pazienti per volta, in violazione di qualsiasi parametro che prevede rapporto infermiere/paziente, quindi contro ogni norma in vigore, con grave rischio clinico,
– si sono registrate, negli ultimi 2 anni alcune cessazioni di infermieri professionali per pensionamenti, mai sostituiti,
– spesso si organizza l’attività in violazione della legge 161/2014, sulla turnazione a qualsiasi titolo,
– le unità OSS in dotazione negli anni si sono ridotte notevolmente, quando nello stesso tempo si deve soddisfare sia l’area di degenza nefrologia sia i posti letto di dialisi, questo comporta un sistematico e continuo demansionamento del personale infermieristico. La situazione è insostenibile e inaccettabile, soprattutto per il rischio clinico verso il paziente, oltre che per il forte stress lavorativo causato al personale. Pertanto, questa Organizzazione ha richiesto, con urgenza, un intervento dell’Ispettorato del Lavoro e del servizio Spesal, al fine di verificare il reale rischio clinico dei pazienti.
CENTRO DIALISI P.O. GALLLIPOLI:
L’articolo dedicato alla vicenda dalla Gazzetta del Mezzogiorno
L’equipe di struttura risulta essere composta da 2 Medici, 9 infermieri, 1 Operatore socio-sanitario e 1 ausiliario specializzato. Nel tempo questo Centro emodialitico ha svolto moltissime attività oltre all’attività di dialisi, basandosi sempre sul sacrificio degli operatori. Dalla visita ambulatoriale per seguire i pazienti che soffrivano di ipertensione con visite programmate giornalmente (garantendo sempre che non ci fosse una lunga lista d’attesa), alla gestione dei pazienti trapiantati in altri centri, ma che effettuano la dialisi a Gallipoli con esami periodici, con annessa visita nefrologica ed ecografia. Attualmente al centro dialisi di Gallipoli dializzano 36 pazienti: con l’approssimarsi del periodo estivo, il numero aumenterà con pazienti dialitici che afferiranno nel Salento e che avranno la necessità di sedute dialitiche. Allo stato, gli unici 2 medici in servizio devono seguire i pazienti e svolgere contemporaneamente le attività sopra menzionate, facendo turni mattina e pomeriggio e nel caso di assenza di uno dei due, l’altro è costretto a fare 12 ore o a fermarsi in attività aggiuntiva. Il centro di Dialisi appartenendo al P.O. di Gallipoli (DEA di I Livello), di recente è stato ulteriormente depotenzianto. Risulta disattivato l’istituto della pronta disponibilità al personale medico, per cui accade che se un paziente ricoverato o che afferisce al P.O. di Gallipoli necessita di seduta dialitica urgente nel giorno festivo o di notte viene trasportato in auto ambulanza al P.O. di Casarano o al Fazzi oppure al P.O. di Galatina per la seduta dialitica, sperando che vada sempre bene al paziente. Questa Segreteria è convinta che in queste condizioni la sicurezza clinica dei pazienti sia seriamente messa a repentaglio, vanificando lo sforzo quotidiano degli operatori, che invece vengono esposti a responsabilità civili e penali per il precario servizio reso.
NEFROLOGIA E DIALISI P.O. GALATINA:
A peggiorare la grave carenza di personale infermieristico e OSS, si aggiungono le decisioni effettuate dalla Direzione Generale con le disposizioni recenti (nota 6299 del 24/04/2019, 62969 del 24/04/2019). Con queste due disposizioni, ad avviso di questa Segreteria, si mette in grave pericolo il percorso clinico, del paziente dialitico. Infatti con una disposizione si disattiva la guardia attiva del personale medico; con la seconda si trasferisce un medico presso la Nefrologia e Dialisi del P.O. Vito Fazzi. Pertanto, in modo unilaterale, si decide di imperio che nei giorni festivi, domenicali e non, si attui la reperibilità dalle ore 8 alle ore 20, dimenticandosi però che nei giorni festivi (come il 1° maggio) funziona normalmente il turno di Dialisi con attività istituzionale su 18 posti letto. Con tale scelta si pretende, quindi, che il turno di dialisi normale venga garantito in reperibilità. A questo bisogna aggiungere l’organizzazione dei centri Dialisi di Nardò e Calimera che afferiscono alla Nefrologia e Dialisi del P.O. di Galatina, come verranno coperti dal Dirigente Medico.
Ad avviso di questa Segreteria il dispositivo in oggetto, trasforma completamente l’organizzazione 40ennale dell’attività di Dialisi dell’intera provincia, con decisioni che rischiano di mettere in serio pericolo il paziente.
Da un’analisi di quanto accade sul territorio provinciale, la preoccupazione di questa Organizzazione Sindacale aumenta, considerato che è proprio tutto il territorio provinciale a risultare depotenziato. Scelte così importanti, che riguardano i nostri concittadini e gli operatori della nostra ASL, sono avvenute in assenza totale di contrattazione sindacale, per cui si cambia registro nel giro di pochi giorni senza valutare minimamente l’impatto che si può avere sui pazienti dialitici che hanno caratteristiche sub intensive. Questa Segreteria è convinta che la rete nefro-dialitica della ASL di Lecce prevede una riorganizzazione in cui ci sia HUB Vito Fazzi Lecce e spoke le altre strutture periferiche, ma tale rete va ripensata mettendo al centro la sicurezza clinica dei pazienti dialitici. Con le ultime decisioni ci sembra che l’unica logica sia quella di fare economia, accorpando e trasferendo personale senza una logica, togliendo istituti contrattuali, sovraccaricando di lavoro gli operatori a cominciare proprio dal Fazzi. Sulla scorta di quanto su evidenziato, questa Segreteria chiede di rinviare temporaneamente le decisioni assunte, si richiede una convocazione urgente per predisporre una organizzazione ragionata e condivisa, al fine di non mettere in pericolo per provvedimenti intempestivi i percorsi clinici”.