VERITA’ PER GIULIO REGENI
Di seguito il discorso pronunciato dal Segretario provinciale della Fillea Lecce, Luca Toma, durante il presidio #treannisenzagiulio, organizzato ieri a Lecce.
“Prima di tutto perché vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia di Giulio Regeni. Una famiglia che non può essere lasciata sola nel dolore per la morte atroce di Giulio ma soprattutto una famiglia che tutti noi dovremmo ringraziare perché solo grazie alla sua dignità composta, alla sua caparbietà riusciamo a mantenere acceso un faro su una vicenda che molti vorrebbero cadesse nel silenzio.Grazie alla famiglia di Giulio il loro è diventato un dolore collettivo che deve interessare tutti quelli che ancora riescono ad indignarsi e provare un briciolo di umanità in questo paese.
Giulio era uno dei tanti ragazzi italiani che avevano scelto di cercare all’estero la propria affermazione professionale. Studiava in Inghilterra e si trovava in Egitto per svolgere delle ricerche sui sindacati indipendenti.
Questo suo interessarsi di Lavoro, delle forme di organizzazione o auto-organizzazione dei lavoratori dava fastidio al punto da averne fatto un bersaglio di uno dei più crudeli regimi che governa quella terra. Un regime che veniva costantemente pungolato per le sue caratteristiche repressive negli articoli che Giulio scriveva sul manifesto.
È anche per questo che crediamo doveroso essere in piazza oggi e continuare pretendere verità per Giulio: perché la sua storia rappresenta per noi come possa continuare ad essere pericoloso interessarsi di Lavoro, occuparsi anche di movimenti sindacali soprattutto quando il punto di vista da cui lo si fa è quello dei più deboli, soprattutto quando lo si fa in Paesi per nulla democratici.
Ma la sua storia pone domande anche a quei paesi, come l’Italia, che invece democratici si definiscono e che invece tentennano a pretendere verità dall’Egitto sacrificando la memoria di Giulio agli interessi commerciali.
Nel suo ultimo articolo pubblicato postumo dal Manifesto, Giulio scriveva “Al-Sisi ha ottenuto il controllo del parlamento con il più alto numero di poliziotti e militari della storia del paese mentre l’Egitto è in coda a tutta le classifiche mondiali per rispetto della libertà di stampa. Eppure i sindacati indipendenti non demordono”.
Non demordiamo neanche noi. Noi non ci stancheremo mai di chiedere verità per Giulio Regeni”