Lecce, 30 maggio 2019 – Secondo sciopero in meno di un mese per i lavoratori delle Ferrovie Sud Est. Le Segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal lo hanno proclamato lo scorso 9 maggio. Se il 3 maggio lo sciopero durò appena 4 ore (dalle 8 alle 12), stavolta durerà un’intera giornata da mezzanotte fino alle 23.59 di venerdì 31 maggio.

Il 3 maggio, nonostante i numeri diversi forniti dall’azienda, incrociò le braccia la maggior parte dei lavoratori, con punte del 90 e del 100 per cento in alcuni settori (impianti elettrici, macchinisti e capitreno, officine meccaniche delle autolinee). Percentuali che non tengono conto del personale precario e di quello interinale, a cui si è fatto massiccio ricorso per arginare gli effetti della protesta.

Vista la totale latitanza delle Ferrovie del Sud Est, che dopo quella manifestazione non ha inteso affrontare le tematiche sollevate in più occasioni, le organizzazioni sindacali si sono viste costrette a proclamare 24 ore di sciopero. A parte i servizi minimi indispensabili, garantiti dal personale d’esercizio nelle fasce orarie 5-8 e 12.30-15.30, il restante personale si asterrà dal lavoro per l’intera giornata.

I timidi segnali di apertura forniti dall’azienda non bastano. Filt, Fit, Uiltrasporti e Faisa puntano il dito contro una dirigenza aziendale che non ha alcuna intenzione di dialogare sulle reali problematiche che affliggono ormai da tempo i lavoratori delle Fse: turni di lavoro, creazione di nuove residenze, spostamento di residenze lavorative, implementazione e sostituzione dei vertici aziendali e dei collaboratori d’ufficio con personale esterno a Fse senza considerare le professionalità interne, decisioni unilaterali non in linea con Contratto collettivo nazionale di settore.

Giuseppe Guagnano, Filt-Cgil Lecce
Giovanni Conoci, Fit-Cisl Lecce
Francesco Demarindis, Uil Trasporti-Uil Lecce
Antonio Rizzini, Faisal-Cisal Lecce