Melpignano, 24 novembre 2018 – Recuperare nell’immediato gli stipendi maturati e soprattutto restare legati al posto di lavoro. Le lavoratrici ed i lavoratori della Tessitura del Salento Industriale, in sciopero da cinque giorni e in presidio permanente interno da giovedì, hanno ribadito le loro priorità al presidente della Task Force Regionale, Leo Caroli, che questa mattina è entrato in fabbrica per manifestare vicinanza anche fisica al personale  e acquisire informazioni utili a sbrogliare una vertenza assai complicata.

Una breve ma intensa assemblea, durante la quale Caroli ha interloquito con i dipendenti, che gli hanno manifestato paure e frustrazioni per l’incertezza in cui vivono da un paio di settimane. Presenti anche i rappresentanti sindacali aziendali, la Segretaria Generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, e il segretario generale della Filctem Cgil Lecce, Franco Giancane, che ha parlato a nome dei Segretari Generali di Femca Cisl, Sergio Calò, e Uiltec Uil, Fabiana Signore.

STIPENDI
I lavoratori, nonostante le rassicurazioni, non hanno ancora ricevuto il 50 per cento dello stipendio arretrato promesso dall’azienda. Probabilmente i bonifici arriveranno all’inizio della prossima settimana. Dal punto di vista delle necessità urgenti ed immediate, preoccupano le mancate rassicurazioni sul pagamento della restante metà del salario arretrato e degli stipendi che vanno maturando: novembre e la tredicesima. Di più: il pagamento di quest’ultima al momento sembra da escludere, stando a quanto riferito dai dirigenti aziendali, per mancanza di liquidità.

PROSPETTIVA
Ciò che preoccupa ancora di più è l’assenza di prospettive. Al presidente Caroli i lavoratori hanno rappresentato uno scenario a tinte fosche. L’azienda avrebbe giustificato il mancato pagamento con le modeste dimensioni del fatturato prodotto da Tdsi e la mole della produzione, così bassa da non giustificare un personale così corposo (117 dipendenti). Tutto ciò nonostante le recenti aperture di nuove linee produttive e nonostante gli investimenti cofinanziati dalla Regione Puglia, con macchinari altamente tecnologici transitati da Melpignano e giunti negli stabilimenti del Nord del Gruppo Canepa. La crisi di Tdsi è però strutturale essendo nella realtà diventata, nonostante il progetto Kitotex, un’azienda faconista del Gruppo Canepa. Lo stabilimento di Melpignano, infatti, riceve commesse dalla sola “azienda-madre”. E qui si innestano altri problemi che la Task Force Regionale si impegna a trattare a partire dal 3 dicembre, quando a Bari sono stati convocati azienda e sindacati. Innanzitutto, essere dipendenti da una sola commessa rende difficoltosa la permanenza dell’azienda sul mercato, anche perché non dotata di strutture adatte a procacciare altre commesse. C’è poi da considerare l’ipotesi di vendita: sindacati e lavoratori sembrano uniti nel respingere l’ipotesi di scorporo di Tdsi dal Gruppo Canepa, ad esempio con cessione di ramo d’azienda.

TASK FORCE
Caroli ha tenuto a precisare che a trattare con la Regione dovranno essere soltanto azienda, sindacati e lavoratori. Ha assicurato il massimo impegno sulla vertenza e chiarito che farà il possibile per dare certezze per il futuro, possibilmente trovando un acquirente che conosce il settore tessile per garantire il mantenimento del posto di lavoro a tutti i dipendenti. Allo stesso tempo ai lavoratori, il presidente della Task Force cercherà una soluzione per non far perdere reddito ai lavoratori nella fase di transizione da una proprietà all’altra. Infine il passaggio più duro sulle operazioni di “transito” di macchinari da Melpignano verso Nord: Caroli promette una verifica approfondita sul rispetto dell’Accordo di programma “Kitotex 1”, tenendo presente che sono in piedi tavoli per la sottoscrizione di un secondo progetto. Se non arriveranno in tal senso le risposte attese, la Regione chiuderà i rubinetti dei fondi e chiederà la restituzione del finanziamento fin qui erogato.

I segretari generali di
Filctem Cgil Lecce (Franco Giancane)
Femca Cisl Lecce (Sergio Calò)
Uiltec Uil Lecce (Fabiana Signore)

Gli articoli sulla quinta giornata di sciopero
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Corriere Salentino
Gazzetta del Mezzogiorno