Lecce, 13 aprile 2018 – «Dopo 5 mesi di lavoro gratuito, la Regione e la Asl intervengano per sanare l’arretrato accumulato allo Sten». La Fp-Cgil accende un faro sul Servizio di trasporto in emergenza del neonato, attivato a Lecce (e anche a Foggia e Bari) in pompa magna lo scorso 1° novembre e a tutti gli effetti operativo. Il personale infermieristico e medico, però, non ha ancora ricevuto un euro per il lavoro svolto. Un’inaugurazione all’insegna dell’«armiamoci e partite».
Sono operatori che espletano un servizio fondamentale: in ambulanza (e su chiamata del centro spoke, ossia quello trasferente) possono arrivare sino a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, per garantire ai neonati in situazioni di emergenza il trasporto in sicurezza verso i reparti di Terapia intensiva o verso le altre Unità specialistiche di cui ogni “pazientino” necessita a seconda della diagnosi (Cardiochirurgia, Chirurgia o altro ancora).
«Il personale giornalmente mette il massimo dell’impegno e della professionalità affinché ogni figlio possa essere sempre abbracciato dai propri genitori e soprattutto possa essere portato a casa dopo le cure. Quello stesso personale però è sprovvisto di presidi antinfortunistica che a novembre non gli sono stati forniti, né dell’indennità prevista», dice Floriano Polimeno, segretario provinciale della Fp Cgil. «Nessuno vuole la sospensione del progetto, vista la riorganizzazione dei punti nascita, ma chi presta un servizio ha tutto il diritto di essere remunerato. Attendiamo una risposta dalla Asl di Lecce e soprattutto dalla Regione Puglia».