Sciopero dei vigilantes per ottenere il rinnovo di un contratto fermo da 28 mesi

Sciopero per ottenere il rinnovo del Contratto nazionale. Domani mattina alle 10 Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil manifesteranno a Roma, in piazza Santi Apostoli, per chiedere il rinnovo del contratto della vigilanza privata, scaduto ormai da oltre due anni. Decine di lavoratori iscritti alle tre sigle sindacali partiranno da Lecce per raggiungere la Capitale e partecipare alla manifestazione nazionale «Senza contratto non c’è sicurezza». La vertenza riguarda 800 guardie giurate operanti nella provincia di Lecce.

La validità del contratto è ferma al 31 dicembre 2015. Durante la trattativa per il rinnovo, le associazioni datoriali hanno proposto un pacchetto di misure che se accolto farebbe fare un salto indietro di 30 anni alla categoria:

–        innalzare l’orario normale di lavoro a 45 ore settimanali al personale adibito ai servizi di piantonamento;

–        ricorrere al lavoro a chiamata/intermittente per la vigilanza privata e per gli altri servizi di sicurezza, inserendo nel contratto le flessibilità previste dal Jobs Act;

–        non garantire la continuità occupazionale negli avvicendamenti dei vari appalti, il che significherebbe far vivere nella continua precarietà;

–        eliminare il pagamento del trattamento economico di malattia per i primi tre giorni  e ridurre il periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro.

Una proposta irricevibile e che, come se non bastasse, non prevede alcun aumento salariale. A tutto ciò si aggiunge un altro nemico dei lavoratori, ossia il proliferare di fantomatiche associazioni datoriali e di sindacati “gialli” sprovvisti di rappresentatività e che nonostante tutto sottoscrivono contratti “pirata” in cui le condizioni salariali e normative vengono continuamente ribassate.

«Riteniamo grave il paradosso che si è venuto a creare: proprio chi assicura la sicurezza della collettività si ritrova ad essere meno tutelato», dicono i segretari generali provinciali Mirko Moscaggiuri (Filcams-Cgil), Carmela Tarantini (Fisascat-Cisl) e Antonella Perrone (Uiltuc-Uil). «Per opporci alle richieste peggiorative avanzate dalla parte datoriale, prevediamo dalla provincia di Lecce una massiccia adesione allo sciopero».