La protesta per impieghi stabili e di qualità

Pubblichiamo l’intervento dei segretari generali di Cgil e Uil di Lecce, Valentina Fragassi e Mauro Fioretti, sull’edizione odierna del Nuovo Quotidiano di Puglia

di Valentina Fragassi e Mauro Fioretti*

“Per alzare i salari”. È la prima motivazione dello sciopero generale nazionale proclamato da Cgil e Uil. Domani lavoratrici e lavoratori incroceranno le braccia per ottenere una risposta dal governo al drammatico impoverimento che li sta attraversando. Un fenomeno che interessa tutto il Paese, ma che purtroppo nella nostra provincia viviamo da anni. Lo studio condotto dall’Osservatorio economico di Aforisma è emblematico: le buste paga salentine pesano il 34 per cento in meno rispetto alla media nazionale. Uno scandalo che è il risultato di numerosi fattori: il lavoro nero in primis.

La costante attività dell’Ispettorato provinciale, dei carabinieri e della Guardia di finanza testimonia quanto il fenomeno del lavoro sommerso sia ancora molto diffuso in provincia. Eppure il colore più diffuso in questo territorio è probabilmente il grigio. “Fuori busta” in contanti, straordinari non retribuiti, finti part-time, demansionamento, mancata applicazione del corretto contratto di lavoro: tutte forme di lavoro irregolare che riscontriamo quando i lavoratori si affacciano in autunno nei nostri uffici vertenze. Sfumature di grigio che costituiscono purtroppo la regola in alcuni settori, pensiamo in particolare al variegato comparto del turismo. Si parla da decenni della necessità di destagionalizzare, il che consentirebbe a migliaia di lavoratori di garantirsi un reddito per dodici mesi all’anno, piuttosto che vivere di sussidi di disoccupazione. Percepire mediamente 7.324 euro annui significa consegnarsi ad un’esistenza di espedienti da ottobre a maggio. Per non parlare di rischi ben più gravi, come le sirene della criminalità organizzata.

Da anni ribadiamo come le politiche del territorio debbano concentrarsi maggiormente sulla vivibilità dei residenti, sul welfare in particolare, e non esclusivamente sull’ospitalità. Lo facciamo perché per sua natura il turismo stagionale che ci caratterizza crea esclusivamente disparità, concentrazione della ricchezza, sfruttamento. Dinamiche inaccettabili per una terra che si è votata improvvidamente al solo turismo come volano di sviluppo.

Proprio l’esperienza del comparto turistico, offre uno spunto di riflessione importante su un altro tema che è centrale nel ciclo di scioperi che comincia domani: il proliferare di sigle datoriali e sindacali che polverizzano la contrattazione collettiva e la sviliscono, appiattendola sulle esigenze dei datori di lavoro. Basti l’esperienza dei tanti lavoratori salentini del terziario (turismo, commercio, servizi) che, ad esempio, non percepiscono la quattordicesima mensilità per la mancata applicazione del contratto sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil. È proprio contro questo tipo di lavoro grigio e nero, che incrociamo le braccia a partire da venerdì. Ma protestiamo anche contro una classe politica che non fa nulla per incentivare il lavoro stabile e di qualità, che non aggredisce la precarietà, che non produce alcun investimento concreto per migliorare la vita e il lavoro delle donne, che non ha una visione industriale in grado di creare lavoro buono e ben retribuito, che tassa di più i salari e le pensioni rispetto ai profitti, che non investe in salute e sicurezza, nonostante la strage che si consuma ogni giorno nei luoghi di lavoro. Un’altra politica economica, sociale e contrattuale attenta alle esigenze della popolazione, della classe lavoratrice, dei giovani e dei pensionati non solo è possibile, ma è necessaria e urgente. Per questo invitiamo i lavoratori a scioperare e manifestare con noi questo bisogno.

 

*segretari generali provinciali di Cgil e Uil