Lecce, 11 novembre 2021 – È partita oggi, con un sit-in molto partecipato, la mobilitazione generale del sindacato confederale salentino sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Una necessità avvertita dal mondo sindacale vista l’impennata di denunce di infortuni, purtroppo anche mortali, registrati nel 2021 in provincia di Lecce. Durante il presidio, i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e Uil – Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto –  sono stati ricevuti dal capo di gabinetto del prefetto Beatrice Mariano: “Non è possibile pagare alla ripresa economica post-Covid un prezzo così alto in termini di vite umane e di salute”, dicono i sindacalisti. “Al prefetto abbiamo chiesto un più attento monitoraggio di cantieri, fabbriche e luoghi di lavoro in genere, attraverso la sensibilizzazione degli organi preposti al controllo della regolarità del lavoro e del rispetto dei protocolli e delle leggi sulla sicurezza. Inoltre abbiamo chiesto l’istituzione di un Osservatorio provinciale permanente ad hoc, con il coinvolgimento delle parti datoriali, sindacali, delle istituzioni (Asl, Spesal, Inail, Inps, Itl) e dei decisori politici. Abbiamo appreso con soddisfazione che la Prefettura ha accolto la nostra richiesta ed è già al lavoro per la costituzione di un tavolo permanente sulla sicurezza sul lavoro, che a questa provincia finora è mancato”.

Per giungere ad un mondo del lavoro più sicuro, Cgil Cisl e Uil da tempo chiedono l’assunzione di ispettori e tecnici della prevenzione (Ispettorato del Lavoro, Inail, Asl, medicine del lavoro), ulteriori investimenti in sicurezza, l’introduzione dell’aggravante nel codice penale di “infortunio mortale sul lavoro” in caso di condanna dell’impresa. Senza contare un tema che si intreccia con la discussione in atto sulla riforma delle pensioni: chi svolge lavori usuranti non può restare in attività alla soglia dei 70 anni (cioè la fascia d’età più interessata dagli aumenti della mortalità sui luoghi di lavoro).

La mobilitazione, avviata all’indomani dei tragici incidenti mortali sul lavoro dello scorso settembre, è solo all’inizio: proseguirà con altre iniziative pubbliche per formare ed informare i lavoratori e sensibilizzare la cittadinanza su un tema che riguarda tutti: lavoratori e lavoratrici in primis, ma anche imprese, istituzioni preposte al controllo, enti pubblici, decisori politici e cittadini. Per il sindacato confederale la ripresa della produzione non vale il prezzo della vita di nessuna lavoratrice, di nessun lavoratore. Per Cgil, Cisl e Uil non si barattano i diritti alla vita e alla salute col diritto al lavoro: lavorare in sicurezza è un diritto di tutti.

Infortuni sul lavoro, tutti i numeri
In provincia di Lecce, secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering (che elabora dati Inail), nei primi 9 mesi dell’anno si sono registrate 16 morti sul lavoro, alle quali vanno aggiunti 3 casi di incidenti mortali in itinere (ossia nel tragitto casa-lavoro). Un dato che colloca il Salento al decimo posto della classifica delle province più martoriate dalla piaga delle cosiddette “morti bianche”, se si prendono in considerazione i numeri assoluti. Se invece si analizza l’indice di incidenza di infortuni mortali sul totale degli occupati (numero di morti per milione di occupati), Lecce risulta la sesta provincia italiana con un indice pari a 71,7 morti per ogni milione di occupati. Per capire quanto la situazione locale sia diventata preoccupante, basti un confronto con i dati regionali e nazionali. In Italia sono morti 731 lavoratori (esclusi i lavoratori deceduti nel tragitto casa-lavoro) nei primi 9 mesi dell’anno con un indice medio nazionale pari a 31,9 morti per ogni milione di occupati; in Puglia la situazione peggiora: i 61 morti (sempre al netto delle morti in itinere) fissano l’indice medio regionale a quota 50 morti per ogni milione di lavoratori.

Il bollettino Inail al 30 settembre 2021
Analizzando il bollettino Inail del terzo trimestre 2021, emerge un’impennata delle denunce di infortuni nei primi nove mesi dell’anno.

Lecce
In provincia di Lecce nel periodo gennaio-settembre sono stati denunciati 3.074 incidenti sul lavoro, contro i 2.506 dello scorso anno: il 22,7% in più. La mortalità è più che raddoppiata: dagli 8 casi del 2020 ai 19 di quest’anno (compresi gli incidenti mortali in itinere, ossia nel tragitto casa-lavoro). Probabile effetto della pandemia e del lockdown è l’aumento a dismisura delle malattie professionali: 659 denunce contro 406 (il 62,3% in più).

Puglia
Il bollettino fornisce dati più dettagliati su base regionale. Allargando il punto di vista si scopre che in Puglia le denunce di infortunio sono state 17.666, contro le 16.749 dello scorso anno. L’incidentalità è aumentata sia sui luoghi di lavoro (da 14.758 a 15.464) sia nel tragitto casa-lavoro (da 1.991 a 2.202). Lo scarto è quasi interamente dovuto all’aumento degli infortuni nel settore industriale e dei servizi (da 13.152 a 14.678). Segnale dei tempi che cambiano è l’aumento sensibile degli accadimenti nel settore trasporto e magazzinaggio (da 755 a 1.069). Nelle costruzioni e negli impianti, settore da sempre sensibile al tema della sicurezza sul lavoro, tra edilizia industriale (594 incidenti) e artigianale (552 casi) sono state presentate 1.146 denunce (erano 859 nel 2020); nel metalmeccanico le denunce totali sono 739 (474 nel settore industriale e 265 nell’artigianato): nel 2020 il dato si fermava a 614. L’incidentalità aumenta in tutte le fasce d’età, in particolare tra 55-59 anni (2.435 casi contro 2.191) e tra i 60 ed i 64 anni (1.466 contro 1.338). Gli infortuni mortali sono stati 75 (50 nel 2020): 61 si sono verificati sul luogo di lavoro; 14 in itinere. Analizzando la mortalità sul luogo di lavoro per settore, spicca l’aumento nel settore terziario (19 casi contro gli 8 del 2020). Quattro le donne coinvolte negli incidenti mortali; 71 gli uomini.
Quanto alle malattie professionali, in Puglia si registra un incremento delle denunce pari al 61,2%: al 30 settembre 2021 le denunce sono 3.047, un anno fa erano 1.890. Sul luogo di lavoro si contraggono in particolare malattie oncologiche (133 nel 2021 contro 114 nel 2020), disturbi psichici e comportamentali (24 contro 9), malattie del sistema nervoso (183 contro 101), malattie dell’orecchio (337 contro 219), malattie del sistema respiratorio (116 contro 91), malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (1993 contro 1.138).
Per un’analisi più approfondita rimandiamo agli open data dell’Inail.

Valentina Fragassi, segretaria generale Cgil Lecce
Ada Chirizzi, segretaria generale Cisl Lecce
Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce