Lecce, 5 luglio 2019 – Di seguito il testo dell’intervento a firma di Monica Accogli, segretario generale della Flai-Cgil Lecce, pubblicato oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno sul fenomeno del caporalato.

Monica Accogli*

L’operazione dei carabinieri di Gallipoli, che ieri ha arrestato un imprenditore per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, ribadisce ancora una volta l’importanza della piena applicazione della legge 199/2016 contro il caporalato. Spero che questo fatto di cronaca abbia un effetto deterrente sulle altre aziende e soprattutto che scardini l’idea che a pagare lo scotto dello sfruttamento debbano essere sempre e solo i lavoratori non in regola.

La Segretaria Generale della Flai-Cgil di Lecce, Monica Accogli

La legge 199/2016 fornisce alle istituzioni tutti gli strumenti per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, oltreché per valorizzare le aziende sane, attraverso la Rete del lavoro agricolo di qualità. Non è infatti esclusivamente attraverso la repressione che si può sconfiggere la piaga del caporalato. A Lecce, dopo le costanti e pressanti richieste della Flai, qualcosa si muove. Durante l’ultimo tavolo prefettizio anche l’Inps, infatti, ha chiesto alla Prefettura ed alle aziende di farsi avanti per costituire questo pezzo importante di prevenzione del fenomeno: un modo per valorizzare proattivamente le produzioni ortofrutticole con una certificazione di qualità. Le imprese non abbiano timore: dichiarino a tutti la propria voglia di legalità. Anche i lavoratori possono svolgere un ruolo fondamentale, per esempio iscrivendosi nelle Liste speciali dell’agricoltura, presso i Centri per l’impiego; liste dalle quali le aziende possono attingere sottraendo un business ai caporali.

È proprio da questo punto di vista, ossia la sottrazione dei principali affari gestiti dai caporali – trasporti, mensa e mercato del lavoro -, che il sistema dell’accoglienza locale deve compiere ulteriori passi in avanti. A Nardò, soprattutto grazie al lavoro collegiale ed al coordinamento prefettizio, negli ultimi anni è stato fatto un buon lavoro. Quest’anno il campo di Boncuri (ma senza alcuna comunicazione preventiva) è stato aperto nell’ultima decade di giugno: nonostante gli impegni presi nel corso del tempo, qui manca ancora la mensa. Eppure ieri alloggiavano 198 ospiti (e si sono superate nel corso di queste due settimane anche le 200 presenze). Allo stesso modo non si intravedono miglioramenti sul tema dei trasporti. Se lo scorso anno la tardiva sperimentazione si è rivelata un flop, anche nel 2019 registriamo il ritardo con cui le associazioni datoriali fornisono i dati sui percorsi da e per i luoghi di lavoro; informazioni utili ad approntare un efficace piano di trasporto pubblico. Non si può tra l’altro pensare, come pare faccia la Regione, che basti un bando per l’acquisto di biciclette a garantire sicurezza ai lavoratori impegnati sui campi di raccolta anche per 8-10 ore al giorno. Sul mercato del lavoro, registriamo la disponibilità dei Centri per l’impiego a presenziare una volta a settimana nel campo. Una permanenza secondo noi necessaria, anche se in tale direzione è fondamentale il ruolo delle imprese: sono infatti poche quelle che attingono dalle Liste speciali dell’agricoltura. Tutti temi, questi, che affronteremo lunedì prossimo durante l’incontro del Tavolo permanente di coordinamento provinciale sul lavoro dei migranti stagionali in agricoltura.

*Segretario Generale della Flai Cgil Lecce

 

Sulla vicenda i segretari generali provinciali di Cgil e Flai, Valentina Fragassi e Monica Accogli, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta:

“L’operazione dei carabinieri di Gallipoli, ai quali va il nostro ringraziamento, testimonia quanto sia alta l’attenzione delle forze dell’ordine sul tema dello sfruttamento di lavoratori agricoli nei campi di raccolta nel Salento. Un’attenzione che però non riscontriamo sempre in altri contesti: spesso infatti il fenomeno è sottovalutato, quando non addirittura negato; al punto che molti soggetti, purtroppo anche tra le forze politiche, chiedono improvvidamente di modificare la legge 199/2016. Una norma che invece andrebbe pienamente applicata, anche nella parte che prevede interventi di prevenzione”.

“In provincia di Lecce negli ultimi anni il partenariato sociale e istituzionale ha contribuito a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori stranieri stagionali. Per sconfiggere la piaga del caporalato, però, urgono interventi decisi sui principali affari gestiti dai caporali: trasporti, mensa e mercato del lavoro. Su tali temi alzeremo l’attenzione durante il prossimo tavolo prefettizio, in programma lunedì prossimo. La Cgil e la Flai come sempre sono in prima linea. Da lunedì scorso infatti è ripartita la campagna “Ancora in campo” per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori agricoli. Con il nostro camper ogni giorno saremo nelle campagne del Salento. Quest’anno, oltre alla costante presenza all’interno del campo di accoglienza di Boncuri, offriremo assistenza sindacale e consulenza previdenziale anche nei Centri di accoglienza dislocati nella provincia di Lecce (Sprar e Cas) e nelle Camere del lavoro comunali della Cgil. Una campagna che riesce a sensibilizzare e smuovere le coscienze di lavoratori, che spesso giungono nel Salento ignari dei propri diritti e delle opportunità offerte dagli enti bilaterali, come Cassa Amica”.