Lecce, 30 gennaio 2019 – Ecco il testo della lettera inviata dal Segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, Floriano Polimeno, all’indirizzo della Asl di Lecce, del sindaco di Gallipoli Stefano Minerva e del presidente della Regione, Michele Emiliano, sulle condizioni di lavoro e la cronica carenza di organico nell’ospedale di Gallipoli. Della situazione si sono occupati oggi La Gazzetta del Mezzogiorno (con richiamo in prima pagina) e il Nuovo Quotidiano di Puglia con ampi servizi.

La segreteria della Fp Cgil Lecce ed i suoi rappresentanti sindacali del Presidio Ospedaliero di Gallipoli ritengono indispensabile denunciare, a tutti i livelli, la gravissima carenza di personale in cui versa l’ospedale di Gallipoli. Da tempo il flusso di pazienti verso la struttura ospedaliera risulta in costante aumento, ne è prova il numero sempre crescente di prestazioni in regime di pronto soccorso, (nel 2016 ben 27.000 prestazioni; nel 2017 addirittura 28.500 prestazioni; circa 34.000 nel 2018), dell’attività di area chirurgica, dell’area medica e della sala operatoria. All’evidente incremento dei dati di attività, si contrappongono l’aumento dei carichi di lavoro e la marcata riduzione di personale medico, infermieristico e di supporto in tutte le Unità Operative Complesse (Uoc).
A peggiorare la situazione si aggiunge il fenomeno della extra-locazione, determinata dalla scelta aziendale di destinare alcuni posti letto per la extra-locazione di pazienti di pertinenza medica nei reparti di Cardiologia, Ortopedia, Chirurgia, Ostetricia. Una decisione che sta causando un alto livello di stress lavorativo e che mette a dura prova la resistenza fisica e psichica di tutto il personale: non sempre si è in grado di garantire un turno completo di personale infermieristico e di Operatori socio-sanitari (Oss). Ciò avviene tanto nei servizi di diagnosi quanto nei reparti di degenza.
Nella Uoc di Medicina, la carenza di personale infermieristico è sempre più grave. Qui il personale collocato a riposo non è stato mai sostituito. Malgrado l’abnegazione e la massima collaborazione di tutto il personale, sovente non si riesce a coprire i normali turni di servizio. A fronte di 24 posti letto, si conta una dotazione organica di 15 infermieri e un ridotto organico di Oss. Un fatto che comporta il demansionamento del personale infermieristico. È necessario assegnare almeno 2 unità infermieristiche ed incrementare la dotazione organica di Oss di 6 unità. Ad aggravare la situazione è la decisione aziendale di aumentare ulteriormente i posti letto di degenza senza adeguare il personale. La Fp Cgil è fortemente preoccupata e si chiede come sia possibile che le richieste reiterate di personale siano rimaste a tutt’oggi disattese: nell’ultimo semestre del 2018 non sono state adottate neppure le sostituzioni di personale.
In tale contesto, affrontare l’emergenza influenzale a Gallipoli sarà praticamente impossibile. Inoltre l’emergenza influenzale coinvolgerà, inevitabilmente, la Uoc di Radiologia che è già da ora in permanente collasso. Attualmente in essa si impone ai 4 Tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm) una turnazione di pronta disponibilità di oltre 10 turni mensili: il perdurare di questa situazione costringerà la Segreteria della Fp Cgil a compilare una dettagliata denuncia alle autorità competenti (Ispettorato del lavoro), per accertare le responsabilità di una carenza organizzativa gravissima.
Il Blocco Operatorio ha ulteriormente implementato la propria attività anche in considerazione del trasferimento del reparto di Ostetricia e Ginecologia da Casarano e dell’aumento dell’attività chirurgica del Uoc di Chirurgia Generale. Da una verifica sulla dotazione organica, servono almeno 4 unità infermieristiche per garantire una pronta disponibilità in linea con la normativa vigente e almeno 3 Oss per avere un turnazione adeguata alle esigenze di reparto. L’attività del servizio di Dialisi ha necessità di essere garantita in sicurezza per i pazienti: per tale ragione c’è bisogno di almeno 2 infermieri e di altrettanti Oss. Tale assegnazione garantirebbe un minimo di servizio al paziente dialitico.
La Uoc di Pneumologia è in costante affanno a fronte di 18 posti letto e di questi alcuni risultano allestiti come Utir (Unità terapia intensiva respiratoria). Il notevole volume di prestazioni effettuate per esterni e interni e le consulenze per altre strutture ospedaliere della ASL vengono affrontate con carenza di personale medico e con soli 16 infermieri e 5 unità Oss. È risaputo che la Uoc di Pneumologia rappresenta un’unità ad elevata specializzazione e complessità: ci chiediamo pertanto quale rischio clinico corrono i pazienti con una dotazione organica così ridotta.
Al momento presso questo P.O. non è possibile nessuna forma di Guardia Attiva divisionale UOC per carenze di organico medico nelle unità operative di Oncologia, Pneumologia, Medicina, nel rispetto di quanto previsto L.R. Puglia n 19 del 25/08/2003 e successive. Per ottemperare alle attività istituzionali e della continuità assistenziale ai sensi degli accordi regionali sull’art 9 CNNL DGR 1100 del 23/6/2009 paragrafo G, infatti è ricorrente il ricorso a sedute aggiuntive per garantire l’attività di guardia attiva divisionale. Ad avviso della scrivente Organizzazione Sindacale, diventa ormai impossibile prevedere un turno di servizio adeguato alle necessità delle stesse UU.OO.CC, compromettendo la qualità e quantità della assistenza ordinaria e di urgenza, con gravi ripercussioni anche sulla gestione del rischio clinico di struttura. In poche parole si opera in continua difficoltà. A fronte delle numerose richieste di rafforzamento degli organici medici, perpetuatesi da anni ormai si è arrivati ad una situazione di asfissia lavorativa, in palese violazione delle norme vigenti.
La Uoc di Chirurgia Generale esprime un Raggruppamento omogeneo di diagnosi (Drg) di notevole complessità, con un organico scarsissimo. A fronte di 24 posti letto e della numerosa attività ambulatoriale, si utilizza il personale medico a scavalco con altre strutture ospedaliere. Il personale di comparto è composto da 13 infermieri e 2 infermieri generici e solo 1 Oss. Appare evidente come tale dotazione sia insufficiente: anch’essa espone ad alto rischio di stress lavorativo tutto il personale, con grave rischio sull’esito clinico dei pazienti.
La Uoc di Ortopedia e Traumatologia è fortemente in sofferenza: da un parte riduce la propria attività interventistica a causa della extra-locazione (con grave nocumento alla performance della stesso reparto), dall’altro al personale è richiesto di gestire i pazienti extra-locati di pertinenza pneumologica e di medicina generale, casi di elevata complessità che non possono essere gestiti in un reparto di ortopedia. Tutto ciò appare ancor più grave se si considera che la dotazione organica è composta da solo appena 12 infermieri e 2 Oss, situazione che determina l’impossibilità di garantire un minimo standard di assistenza al paziente. Per quanto il personale si prodighi e sacrifichi per gestire al meglio i pazienti extra-locati, il rischio di responsabilità diretta dei dipendenti è troppo alto, come pure il rischio per i pazienti di pertinenza di altri reparti.
La Uoc di Oncologia rappresenta un punto di riferimento per tutto il Salento. A fronte di 12 posti letto di degenza ordinari e un’innumerevole attività resa in regime di Day-Hospital, il reparto fa registrare una gravissima carenza di personale Oss, che necessita di almeno 5 unità Oss, oltreché di un adeguamento della dotazione organica di personale infermieristico. La gestione del paziente oncologico passa attraverso una fondamentale serenità lavorativa del personale assegnato. In tale contesto lo stress lavorativo riscontrato è altissimo.
Infine l’Uoc di Cardiologia e Utic (Unità terapia intensiva cardiologica) che manifesta gravissime carenze di personale a fronte dell’alto peso medio Drg espresso, rivenienti dalla complessità dei casi trattati e dall’attività ambulatoriale effettuata. A tal proposito diventa prioritario adeguare la dotazione organica con l’assegnazione di almeno 8 infermieri e 2 Oss.
La Fp Cgil Lecce ritiene che il presidio ospedaliero di Gallipoli per i casi trattati e le potenzialità che offre debba essere messo nelle condizioni di diventare un Dipartimento di emergenza/urgenza e accettazione (Dea) di I livello e quindi di offrire le prestazioni previste, così come sancito dal Piano di riordino regionale. Proseguendo però nella situazione attuale, caratterizzata da gravissima carenza di personale e con le modalità di affrontare l’emergenza influenzale, Gallipoli rischia di collassare su stesso, proprio come gli altri ospedali della provincia.
A nostro avviso, al fine di garantire il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e la regolare copertura dei turni di servizio, diventa urgente il reclutamento di 20 infermieri e di 30 Oss. Vale la pena ricordare come la scrivente segreteria sia stata destinataria di lamentele da parte di numerosi infermieri in servizio presso il P.O. di Gallipoli, i quali denunciano di essere regolarmente chiamati a svolgere in reparto mansioni proprie del personale Oss alle quali, con ogni evidenza, gli stessi per legge non sono affatto tenuti. Tale comportamento – per costante giurisprudenza di merito e di legittimità – costituisce un illegittimo demansionamento, che l’Ente ospedaliero non può e non deve perpetrare neppure laddove vi sia carenza del personale preposto alle dette mansioni. Ciò premesso, si invita chi di competenza a rivedere l’organico del personale Oss e di quello infermieristico in servizio presso il citato Presidio, nel rispetto delle disposizioni di legge, nonché – se ritenuto necessario – alla contrattualizzazione di ulteriore personale, con l’espresso avvertimento che, in difetto, non sarà lasciata intentata alcuna azione volta alla tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori.
Il cittadino ha diritto a prestazioni ospedaliere di qualità, erogate in sicurezza: tutto ciò può essere garantito solo se tutte le figure sanitarie sono messe nelle migliori condizioni lavorative. Chiediamo alle SS.LL., per le parti di propria competenza, di voler disporre l’assegnazione urgente di tale personale.
Distinti saluti

Lecce, 29 gennaio 2019

Floriano Polimeno, Segretario provinciale Fp-Cgil Lecce