AGGRESSIONE AL 118, FP CGIL: SUBITO UN TAVOLO MONOTEMATICO

118 lecce

Lecce, 4 settembre 2018 – Ancora una aggressione al personale sanitario, ancora un’aggressione agli operatori del servizio 118. In questo mondo al contrario, chi si prodiga e presta il proprio lavoro e la propria professionalità alla tutela della salute degli altri viene talvolta ripagato con maltrattamenti verbali e fisici.

È evidente che coloro che lavorano nei pronto soccorso ospedalieri ed ancora di più coloro che operano sui mezzi mobili di soccorso svolgono una attività ad alto rischio professionale: basti pensare che il primo anello della catena del soccorso prevede la sicurezza della scena di intervento. Questa, purtroppo, è solo teoria. Nella pratica quotidiana avvengono sempre più frequentemente episodi di aggressioni al personale sanitario: qualche settimana fa un medico del 118 ha subito atti di violenza fisica per ben due volte a pochi giorni di distanza uno dall’altro; ieri l’altro, il pugno all’infermiera professionale. Sono solo alcuni dei tanti episodi nefasti registrati a carico del personale dell’emergenza. Ma i rischi a cui si è esposti sono anche di altra natura. Bisogna ricordare che il servizio si svolge per strada e/o a domicilio di perfetti sconosciuti, che a volte ci si trova ad operare in condizioni estreme, in presenza di fiamme, fumo, prodotti chimici sversati, a contatto di liquidi biologici a potenziale rischio infettivo, a coordinare il traffico in attesa delle forze dell’ordine a rischio di essere travolti, mentre si soccorrono delle vittime di incidenti stradali, sotto piogge torrenziali o in giorni in cui si scioglie l’asfalto per il caldo.

È obbligo ringraziare il direttore generale Narracci per la tempestiva presa di posizione, ma non è più sufficiente. Riteniamo improcrastinabile reperire risorse adeguate sia economiche sia umane al fine di risollevare le sorti di un servizio in pieno decadimento, sorretto fino ad ora dalla smisurata abnegazione del personale in servizio. Molti sono gli esempi delle difficoltà che il 118 sta vivendo: innanzitutto per il numero sempre più ridotto dei medici in servizio, ormai ridotti a circa la metà della pianta organica prevista. Da anni spesso saltano il riposo biologico pur di assicurare la loro presenza. Abbiamo anche postazioni di ambulanze previste con infermiere a bordo e che invece viaggiano solo con i soccorritori. La stagione del soccorso estivo è iniziata con solo 4 ambulanze su 11 previste, anche se integrate con il passare del tempo: sicuramente è l’indice di tardiva organizzazione.

Tutte queste problematiche ed altre ancora necessitano di un tavolo aziendale monotematico urgente e permanente che affronti nei modi e nei tempi adeguati i vari e mutevoli scenari che l’emergenza presenta, che ascolti coloro che quotidianamente affrontano le difficoltà che il servizio comporta, che sottoscriva un accordo aziendale in attesa delle novità annunciate a livello regionale previste, per ora, a partire dal 2020 sempre che l’Agenzia Regionale dell’Emergenza venga approvata nel Consiglio Regionale.

Auspichiamo inoltre che venga presa in considerazione la nostra richiesta del riconoscimento di una indennità di rischio: sarebbe un piccolo segnale di riconoscimento dell’enorme sacrificio reso e dello stress lavorativo sopportato.

Floriano Polimeno
segretario provinciale Fp Cgil Lecce