Lecce, 30 aprile 2024 – Primo Maggio per un nuovo sistema di diritti nel mondo del lavoro. La Cgil di Lecce celebrerà la Festa del Lavoro nel segno della campagna referendaria lanciata dalla Cgil Nazionale. Domani a Presicce-Acquarica, Torre Suda e Sannicola i dirigenti del sindacato, con delegati, iscritti e referenti delle Camere del Lavoro comunali, saranno in piazza per raccogliere le firme utili a proporre al corpo elettorale l’abrogazione di quattro norme penalizzanti per lavoratrici e lavoratori. “Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà. Sono questi gli obiettivi della campagna referendaria intitolata “Sul lavoro ci metto la firma”, che intende migliorare la legislazione sul lavoro, facendo tornare centrali lavoratrici e lavoratori, i loro diritti, la loro stabilità, la loro sicurezza.
Il programma. La Cgil Lecce sarà presente domani mattina a Sannicola, in piazza della Repubblica con un banchetto in piazza della Repubblica, dalle 8.30 alle 12.30. Sempre in mattinata, a partire dalle ore 9.30 e fino alle ore 13, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comune di Presicce-Acquarica per il “Primo Maggio di Comunità”, ci saranno il camper dello Spi Cgil (il sindacato dei pensionati) e un banchetto a Masseria Celsorizzo (in via Pertini). Nella stessa occasione il segretario confederale Tommaso Moscara, parteciperà a partire dalle 10 e fino alle 12 ai tavoli tematici sul lavoro, insieme con la segretaria generale della Cisl Lecce, Ada Chirizzi, e il coordinatore territoriale della Uil, Mauro Fioretti. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 19.30 moduli e bandiere saranno presenti a Torre Suda, nel Giardino Costiero, dove a partire dalle ore 17.30 è in programma un tavolo tematico con la presenza di Moscara, Chirizzi e Fioretti.
I quesiti. Il primo quesito intende dare a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo. La proposta dunque è di abrogare le norme sui licenziamenti previsti dal Jobs Act, che consentono alle imprese di non reintegrare quelle lavoratrici e quei lavoratori licenziati in modo illegittimo, nel caso siano stati assunti dopo il 2015. Il secondo intende innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi nelle tantissime imprese con meno di 15 dipendenti che caratterizzano il tessuto economico italiano. La volontà è quella di cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite. Il terzo quesito vuol superare la precarietà dei contratti di lavoro, cancellando la liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l’utilizzo a causali specifiche e temporanee. Infine il quarto quesito per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti. L’intenzione è cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale.
Per saperne di più e firmare basta collegarsi alla pagina www.cgil.it/referendum o rivolgersi ai delegati sul posto di lavoro o alla Camera del Lavoro più vicina.