Lecce, 15 dicembre 2022– Monia Rosato è la nuova segretaria generale della Slc Cgil Lecce. Ad eleggerla è stata la rinnovata assemblea generale, eletta dal settimo congresso provinciale della Slc Cgil, il sindacato dei lavoratori della comunicazione, delle poste e dello spettacolo. Assieme ai delegati, hanno partecipato ai lavori del congresso, intitolato “Cambiare il presente, costruire il futuro”, anche il segretario nazionale della Slc, Nicola Di Ceglie, e il segretario confederale della Cgil Lecce, Simone Longo. Eletta anche la segreteria provinciale con l’ingresso di Andrea Schirinzi e Gianni Stefanelli.

Classe 1976, è la prima segretaria generale provinciale della Slc Cgil Lecce. Iscritta alla Cgil dal 2003, è una lavoratrice del settore dei call center (lavora in Transcom), che nel tempo ha maturato l’esperienza da Rappresentante sindacale aziendale e poi eletta nella Rappresentanza sindacale unitaria. Entra in segreteria per la prima volta nel 2010. Dal 2012 è segretaria organizzativa della Slc Cgil Lecce e poi anche del comprensorio Lecce-Brindisi. Subentra a Tommaso Moscara, che ricoprirà ora esclusivamente il ruolo di segretario confederale della Cgil Lecce.

“La nuova segreteria porrà, come sempre ha fatto la Slc Cgil Lecce, al primo posto l’interesse generale e particolare delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha spiegato Rosato. “Opereremo in continuità con la segreteria precedente, consapevoli di vivere un momento di incertezza del comparto, anche uscendo dagli schemi tradizionali per adattarci alle nuove dinamiche del mondo del lavoro, reinventandoci e dialogando con le aziende. Siamo sempre pronti all’ascolto per costruire un futuro migliore. Contrattazione dell’algoritmo, smart working, sicurezza sul lavoro con particolare riferimento allo stress da lavoro correlato sono nostre priorità, come la lotta al precariato ed alle disuguaglianze: oggi molti lavoratori si ritrovano a svolgere le stesse mansioni ma con contratti diversi e ciò si traduce in una disparità intollerabile per un sindacato inclusivo come il nostro”.