Fp Cgil su trasporti secondari al Fazzi: “Danno erariale e pazienti non rispettati”

Lecce, 26 giugno 2019 – Utilizzo delle ambulanze, modalità del trasporto secondario, appalti a ditte sterne e dimissioni dal Fazzi. La Fp-Cgil Lecce ha scritto al presidente della Regione Michele Emiliano e ai vertici della Asl (dal commissario straordinario ai direttori amministrativo e sanitario, fino ai dirigenti medici) per denunciare un utilizzo distorto del trasporto secondario (da una struttura sanitaria all’altra) e del trasferimento dei pazienti dimessi dal Fazzi. Il segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, Floriano Polimeno, denuncia il fenomeno della chiamata diretta, ossia dell’affidamento just-in-time ad aziende esterne alla Asl e forse prive di convenzioni, e paventa il danno erariale. 

Trasferimenti secondari

“Siamo venuti a conoscenza che nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, in relazione ai trasporti secondari e in particolare per le lunghe percorrenze (trasferimento di pazienti fuori regione o in altre strutture della provincia), ci si affida a ditte esterne con probabili chiamate dirette. Tali aziende o associazioni potrebbero essere prive di specifiche convenzioni, nonostante il presidio ospedaliero sia dotato di idonei automezzi e di un adeguato organico di autisti”. Il timore del sindacato è che il ricorso a questa tipologia di “affidamento” del servizio possa “comportare un impegno di risorse economiche che gravano negativamente sul bilancio della Asl, incrementando i costi per beni e servizi, con probabile danno erariale. Un’eventualità che non possiamo permetterci in una congiuntura regionale in cui l’indicatore della spesa su beni e servizi risulta fuori controllo, con conseguenti ripercussioni negative sulle possibilità di assunzioni o stabilizzazione di personale”.

Dimissione dei pazienti

Altra anomalia organizzativa sembra essere invece quella che riguarda le modalità di trasporto di pazienti dimessi dai reparti del “Fazzi” con protocolli di dimissione protetta: “Nonostante i protocolli di dimissioni siano ben codificati dalla Regione, le modalità di dimissioni adottate a Lecce sembrano risultare pericolose, in quanto avverrebbero con il coinvolgimento di ditte o società private con scarsa dotazione strumentale. Pare che i pazienti vengano dimessi e trasportati in barella ma su furgoni non idonei. Addirittura in alcuni casi sono dimessi anche senza barella, posizionati direttamente su sedie a rotelle e talvolta senza l’assistenza di personale sanitario. Vale la pena di ricordare che proprio il Decreto ministeriale 70 del 2015 impone alle strutture come obiettivo primario ‘il miglior esito clinico per i pazienti’, che in questo caso risulterebbe non centrato. Il modus operandi che abbiamo descritto svilisce le professionalità interne alla Asl e non tutela adeguatamente i pazienti”.

Sulla scorta di queste notizie, la Fp-Cgil chiede un immediato incontro alla Asl per discutere nel merito la questione e cercare di trovare una soluzione adeguata.

Floriano Polimeno, segretario provinciale Fp Cgil Lecce