Lecce, 24 gennaio 2024 – Fillea Cgil Lecce, Link Lecce e Udu Lecce ricordano Giulio Regeni. Sono passati 8 anni da quel 25 gennaio del 2016, giorno in cui il giovane ricercatore fu sequestrato, torturato, per poi essere ritrovato il successivo 3 febbraio barbaramente ucciso. Si trovava in Egitto per svolgere una ricerca per conto dell’Università di Cambridge. Nella mattinata di domani vicino alla panchina gialla di viale dell’Università a Lecce, nell’ottavo anniversario del sequestro, i due sindacati lasceranno alcune copie e leggeranno passi del libro scritto dai genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni, intitolato “Giulio fa cose” (ed. Feltrinelli).

Di seguito una dichiarazione congiunta del segretario generale della Fillea Cgil Lecce, Luca Toma, della coordinatrice di Link Lecce, Laura Perrone, e della portavoce di Udu Lecce, Sabrina Loparco: “Giulio era un cittadino del mondo, affamato di conoscenza che è andato incontro alla sua tragica fine mentre svolgeva il suo lavoro di ricercatore. Da quel giorno, anche grazie alla composta caparbietà della famiglia che pretende verità e giustizia per quella tragica morte, Giulio continua a fare cose. Con la sua storia, continua a reclamare che la verità non sia sacrificata sull’altare degli equilibri geopolitici, sempre più asserviti peraltro agli interessi economici. Continua ad essere un costruttore di pace, con la sua capacità di creare ponti e relazioni tra soggetti diversi uniti dal suo filo giallo nella sete di giustizia. Continua, con le panchine gialle a lui dedicate, a colorare le nostre città e mantenere alta l’attenzione sulla necessità di difendere la democrazia e rivendicarne la piena attuazione. Abbiamo immaginato di ricordare Giulio attraverso la cultura, attraverso la cultura che racconta la sua storia, attraverso la sua storia raccontata dai suoi genitori. Affinché la panchina gialla dove lasceremo alcune copie del libro “Giulio fa cose” non sia solo un elemento di arredo, ma un luogo di socialità e riflessione, dove incontrare Giulio, approfondirne la storia e gli ideali, aiutarlo a continuare a fare cose. Una forma di bookCrossing in cui chiunque possa sfogliare le sue pagine per conoscerne la storia e il dramma, trovare nuova fonte di impegno e trasmetterlo a chi vorrà leggerlo dopo. Affinché la storia di Giulio possa essere una storia condivisa, alimentata da un filo giallo fatto di conoscenza, cultura, rispetto. Perché Giulio ci ha insegnato che la cultura è un potentissimo strumento di solidarietà e giustizia sociale. Perché leggere è un po’ come viaggiare. E continuare a far viaggiare Giulio è un impegno a cui non possiamo sottrarci, per alimentare l’urgenza di verità e giustizia”.

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