Lecce, 2 dicembre 2022 – Maurizio Miggiano è stato confermato alla guida della Fisac Cgil Lecce per il prossimo quadriennio. Il nuovo segretario generale del sindacato territoriale dei bancari è stato rieletto oggi dall’assemblea generale venuta fuori dall’ottavo Congresso provinciale di categoria, celebrato a Lecce nel Museo Castromediano con il titolo “Un altro mondo è inevitabile”. Confermata in blocco anche la segreteria territoriale, di cui fanno parte Damiano Durante, Luigi Pandolfini, Addolorata Resta e Karin Rita Taurino.

Lo slogan ha fatto da leitmotiv durante il serrato e partecipato confronto, arricchito nella sessione mattutina, dalla presentazione del libro “Un altro mondo è inevitabile (Futura Editrice), alla presenza dei due autori Antonio Damiani e Maurizio Framba, della segretaria nazionale Fisac Mps Paola Boccardo, del segretario confederale della Cgil Lecce Tommaso Moscara, del docente di Sociologia economica Angelo Salento (Unisalento), con la moderazione del giornalista Giuseppe Martella.

Ai lavori del congresso hanno partecipato inoltre la segretaria generale della Fisac Cgil Puglia, Lia Lopez e il presidente della Provincia, Stefano Minerva, che ha rassicurato pieno appoggio al sindacato per la risoluzione delle varie vertenze aperte sul territorio. Nel dibattito congressuali sono emersi molti dei problemi che attanagliano il settore: stress da lavoro correlato, politiche commerciali, precarietà, crisi del settore, oltre alle spinose questioni che riguardano Banca Popolare di Bari ed Mps. Leccese di 63 anni, Miggiano proviene dal mondo del lavoro. Dopo aver lavorato nel Credito Popolare Salentino, ha seguito il destino di molti dipendenti della Banca del Salento, passando prima in Banca 121 e infine in Mps. Approda alla Fisac Cgil nel 2008. Due anni dopo entra nella segreteria provinciale; nel 2018 è eletto segretario generale.

Miggiano nella sua relazione ha tracciato il contesto politico ed economico in cui si svolge il Congresso, dalla difficile situazione geopolitica al vento di destra che ha portato alla formazione del governo Meloni, dalle difficoltà macroeconomiche vissute da aziende e famiglie alle trasformazioni che ha vissuto negli ultimi anni il settore del credito: “Digitalizzazione e crisi finanziaria hanno fortemente inciso sull’organizzazione del lavoro, producendo decine di migliaia di tagli, il fallimento di alcune banche, l’intervento dello Stato e scandali giudiziari. Si stanno imponendo modelli di lavoro disumanizzanti, che frantumano la platea dei lavoratori e che producono precarietà, disparità tra lavoratori che svolgono le medesime mansioni, differenze incommensurabili e inimmaginabili nelle retribuzioni tra dipendenti e management”, ha spiegato Miggiano. “La Fisac si oppone, spesso in solitudine, a questa aberrante tendenza, in particolare contro le esternalizzazioni, che abbiamo combattuto in questi anni con il nostro Dipartimento giuridico con ottimi risultati. Un sindacato come il nostro ha soprattutto l’obbligo di contrattare con la controparte per evitare che l’avanzamento tecnologico si traduca in un arretramento sul piano dei diritti”.