Lecce, 26 febbraio 2019 – Prosegue la protesta alla Nardò Technical Center di Nardò. Per la seconda volta negli ultimi dieci giorni, gli ex lavoratori interinali della pista oggi gestita dal Gruppo Porsche, sostenuti da Nidil Cgil Lecce e dalla Uil Lecce, hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento per accendere un faro sulla loro situazione. Da circa un anno, infatti, circa 50 di loro sono stati fermati. Al termine del sit-in il direttore dello stabilimento, Antonio Gratis, ha incontrato i lavoratori ed i sindacalisti e garantito un dialogo per risolvere la questione. Un incontro tra le parti è programmato per la prossima settimana.
Sono precari storici che da tempo ambivano ad una stabilizzazione che non è mai arrivata. Si ritrovano oggi nella condizione di dover chiedere all’azienda di essere richiamati al lavoro. Piloti e meccanici dalla comprovata esperienza e competenza rimasti incastrati, come spesso è avvenuto negli ultimi anni, nelle pieghe del precariato.
Una parte di questi lavoratori ha intentato causa, mentre ad altri è stata proposta l’assunzione a tempo indeterminato presso una società di servizi esterna, con un contratto diverso e meno vantaggioso rispetto a quello dei metalmeccanici. Secondo il Nidil Cgil questo fenomeno è un effetto collaterale del Decreto Di Maio: il ricorso al contratto da multiservizi si configura infatti come una “stabilizzazione in pejus”: un escamotage che svilisce il senso del decreto Di Maio. Al momento della platea di oltre 100 interinali che nel corso degli anni hanno vantato speranze di assunzioni dirette presso l’azienda, circa 30 risultano stabilizzati esternamente presso due aziende di servizi, mentre poco più di 15 lavorano attraverso il ricorso allo staff leasing con l’agenzia interinale.

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