Stop alle ronde che alimentano solo il razzismo e fanno passare l’equazione “straniero uguale illegalità”. Le Camere del Lavoro pugliesi hanno scritto oggi ai Prefetti pugliesi per richiedere maggiore vigilanza sulle “ronde” contro gli immigrati da parte di cittadini – spesso sotto sigle associative o politiche – che non hanno alcuna competenza e ruolo di forza pubblica e che alimentano sentimenti xenofobi. “C’è un’emergenza legalità nei nostri territori e si chiama mafia, estorsioni, traffico di droga, omicidi, sfruttamento del lavoro. Additare qualcuno come ‘illegale’ solo perché straniero è razzismo e basta”, commenta il Segretario Generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo. “Al bisogno di sicurezza e legalità di cui abbiamo bisogno si risponde con la forza pubblica, non con improvvisati sceriffi che non hanno alcun titolo per verificare status di cittadinanza, autorizzazioni commerciali o altro. Anzi rischiano di fomentare gli animi, di esporre altre persone a rischi. Oltre ad alimentare sentimenti di intolleranza. Tutto questo va evitato e chiediamo alle massime autorità del Governo di intervenire”.

Ecco il testo della lettera inviata dalla Segretaria Generale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, al prefetto Claudio Palomba.

“Egregio Sig. Prefetto,
Le scriviamo in quanto preoccupati dei ripetuti episodi che si verificano nelle nostre città da parte di semplici cittadini, spesso coperti da sigle associative o politiche, che si prodigano in presunte “ronde” contro l’illegalità senza competenza alcuna e che spesso nascondono veri e propri intenti xenofobi.
Siamo preoccupati perché far passare l’equazione “straniero uguale illegalità” è sbagliato e fuorviante, considerate le migliaia di cittadini migranti che in Puglia risiedono e contribuiscono con il proprio operato – da lavoratori e sempre più spesso da imprenditori – alla ricchezza prodotta nella nostra regione.
In una condizione di profondo disagio sociale che vivono anche i nostri territori, additare quale “nemico” un altro uomo o donna solo perché di altra nazione contribuisce a un avvelenamento civile e a un imbarbarimento che può portare a conseguenze gravi.
È altresì improprio e inaccettabile che semplici cittadini possano sostituirsi alle forze di polizia in azioni di controllo, commettendo sì in questo caso un reato (art. 347 del c.p. “usurpazione di funzione pubblica”) e con azioni che potrebbero addirittura interferire con il lavoro delle forze dell’ordine e mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza di chi le compie. Oltre a invadere ambiti di vita e privacy che non competono loro.
Va da sé che a una legittima maggior richiesta di legalità si deve rispondere con la presenza riconoscibile delle istituzioni preposte a farlo.
Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti e ancor più spiacevoli conseguenze, a tutela dell’incolumità di tutti i cittadini, siano essi italiani o di altra nazionalità. Le richieste di legalità e sicurezza sono questioni troppo serie per essere gestite con ronde illegali. Esistono istituzioni preposte che devono svolgere le azioni di loro competenza. Non ci serve una giustizia sommaria ma una giustizia nel rispetto delle leggi.

Ringraziandola per l’attenzione rivolgiamo

Distinti saluti”