Inps Servizi, domani sciopero nazionale del personale del contact center. Sit-in in viale Marche dalle 9 alle 12

Lecce, 24 maggio 2023 – Una giornata di sciopero per l’intero turno di lavoro. Domani, giovedì 25 maggio, gli operatori del Contact Center Multicanale (Ccm) di Inps Servizi incroceranno le braccia. E si ritroveranno davanti alla sede dell’Inps, in viale Marche a Lecce, per un sit-in di protesta in programma dalle 9 alle 12. Non è un fulmine a ciel sereno: le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil avevano già comunicato la decisione alla fine di aprile, dopo il Coordinamento unitario delle rappresentanze sindacali aziendali (Rsa). “Il tempo dell’attesa è finito, ora è il momento dell’azione”, dicono i segretari generali territoriali delle tre sigle sindacali, Monia Rosato (Slc), Ahise Tarantino (Fistel) e Massimo Passabì (Uilcom). “Lavoratrici e lavoratori del Contact Center hanno diritto di veder riconosciute le loro rivendicazioni economiche e normative, di vedere finalmente migliorare la qualità della loro vita lavorativa e di veder crescere le loro conoscenze e professionalità”.

Monia Rosato, segretaria generale della Slc Cgil Lecce

La vertenza coinvolge 3.100 lavoratrici e lavoratori a livello nazionale e ben 300 nel solo polo di Lecce. “È ora che Inps e Inps Servizi diano risposte serie ed esaustive alla nostra piattaforma rivendicativa e che dimostrino una volte per tutte di credere fermamente, e quindi di investire, nel progetto di internalizzazione del Contact Center”, proseguono i sindacalisti. “Inps una volta per tutte sciolga riserve ed investa le giuste risorse per offrire al cittadino-utente un servizio qualificato e qualitativamente significativo e per integrare a pieno i lavoratori nel sistema Inps”.

Lo sciopero arriva dopo 6 mesi dall’internalizzazione del servizio, un’operazione che ha consentito una “reale” stabilizzazione dei lavoratori, finalmente liberi dalla logica del “cambio di appalto”. Eppure le criticità vissute dai lavoratori non sono finite. Anzi. A marzo le tre sigle sindacali hanno denunciato una serie di atteggiamenti aziendali:

  • controlli sull’attività lavorativa in tempo reale, con continue pressioni sui tempi di lavorazione;
  • comunicazione agli operatori di performance settimanali di microteam di 5 lavoratori in
  • totale assenza di un accordo sindacale;
  • definizione di un tempo medio di gestione delle chiamate che riduce la tanto la qualità del servizio;
  • migliaia di chiamate in coda ogni giorno;
  • segnalazioni di affiancamenti in linea gestiti senza accordi sindacali
  • definizione di un piano ferie primaverile unilaterale;
  • difficoltà o impossibilità di effettuare cambi turni e turnistica contorta che rendono complicata la
  • conciliazione vita-lavoro.

La piattaforma dello sciopero prevede:

  • il recupero del valore degli scatti di anzianità e dei superminimi contrattuali frutto di armonizzazioni, persi con il passaggio ad INPS Servizi;
  • il consolidamento orario per i lavoratori part-time;
  • il recupero dell’originario orario di lavoro per i part-time temporanei a giugno 2021;
  • il rispetto del contratto collettivo, con previsione di crescita rispetto ai livelli di inquadramento, anche attraverso piani formativi condivisi;
  • il ripristino dei diritti legati all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e della giornata di ferie per anzianità oltre i 10 anni;
  • l’estensione a tutta la platea di Inps Servizi dei buoni pasto;
  • la sottoscrizione di un accordo di Lavoro Agile strutturale e non più temporaneo
  • la sottoscrizione di un Accordo sull’organizzazione del lavoro che preveda maggiori elasticità e turni agevolati per particolari categorie, anche riguardo la formazione e lo studio di ogni ordine e grado;
  • le soluzioni logistiche alle attuali sedi disagiate lontane dalle sedi territoriali INPS.

Chi ha paura dello sciopero? Nel frattempo dalle Segreterie Nazionali vengono percepiti segnali preoccupanti in vista del 25 maggio, con decisioni di Inps che sembrano voler disincentivare lo sciopero: “Dopo mesi di aule formative vuote, di continue richieste da parte sindacale di mettere in campo un concreto piano formativo, improvvisamente sono state programmate sezioni formative per il 25 maggio. Una strana coincidenza”. Non sarebbe l’unica “anomalia” riscontrata: “Per quale motivo la lettera individuale di adesione allo smart working deve essere consegnata entro il 26 maggio quando l’Accordo ha vigenza dal 1° giugno? Che senso hanno i briefing che si stanno svolgendo in questi giorni dai quali si vuol far emergere un atteggiamento “accomodante” da parte dell’azienda? Forse qualcuno in Inps ha paura dello sciopero. Invitiamo, lavoratrici e lavoratori di Inps Servizi ad aderire numerosi allo sciopero ed ai presidi”.

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Le Segreterie Provinciali SLC-CGIL, FISTeL- CISL, UILCOM-UIL