Lecce, 20 settembre 2022 – Fa tappa a Gallipoli il tour del camper dei diritti targato Filcams, il sindacato che tutela i diritti di lavoratrici e lavoratori del commercio, dei servizi e del turismo. Ed è proprio concentrata su quest’ultimo comparto la campagna intitolata “Mettiamo il #TurismoSottosopra. Dalla parte giusta del turismo”. Il camper dei diritti sta coinvolgendo tutte le regioni d’Italia con l’obiettivo di creare momenti di incontro, scambio e informazione su vari temi: sicurezza, diritti, contratto, orario di lavoro, ferie, permessi, malattia e infortunio, corretta retribuzione e procedure per richiedere la Naspi alla fine del periodo di lavoro. Appuntamento sul lungomare Galilei tra le 10 e le 12.30 di giovedì 22 settembre.

Il rilancio del turismo in chiave sostenibile non può prescindere dalla valorizzazione della manodopera”, dice il segretario generale della FIlcams Cgil Lecce, Mirko Moscaggiuri. “Questa campagna nasce per accendere i riflettori sul lavoro stagionale nella filiera. Il turismo, specie nel Salento, va davvero messo sottosopra per ridare valore a un lavoro afflitto da condizioni difficili, non più tollerabili. La realtà predominante in questo settore è fatta di retribuzioni scarse, turni massacranti, riposi settimanali negati, straordinari non pagati, contratti nazionali elusi. In Italia in media il turismo crea profitti, concentrando le ricchezze nelle mani di pochi, ma sfruttando il lavoro irregolare (circa il 70% della forza lavoro), quello precario (40%) e a tempo parziale (60%). Medie che in provincia di Lecce sono anche più pesanti”.

Al centro, il segretario generale della Filcams Cgil Lecce, Mirko Moscaggiuri

In un contesto di questo genere stridono le polemiche sulla mancanza di personale accese sulla stampa fin dall’inizio della stagione. C’è una classe di imprenditori che continua ad attribuire al reddito di cittadinanza la causa principale della carenza di addetti nella filiera. Quando invece ad avere un peso notevole sul fenomeno è la scarsa attrattività delle posizioni lavorative, il disconoscimento delle professionalità, lo sconfinamento sempre più frequente nello sfruttamento. “Per la prima volta negli ultimi tre anni il turismo ha ripreso a macinare numeri. La stagione è stata caratterizzata da un incremento vertiginoso dei prezzi dovuto alla crisi in atto, ma sul fronte delle condizioni di lavoro la situazione non è migliorata. Piuttosto prosegue la politica di riduzione dei costi del lavoro messa in atto dalle aziende per recuperare il terreno peso nei due anni precedenti”, dice il sindacalista. “Mettere il turismo sottosopra significa ribaltare la prospettiva e mettere al centro il lavoro, garantendo innanzitutto diritti e tutele alle lavoratrici e ai lavoratori stagionali, per approdare a una nuova normalità fatta di occupazione stabile, regolare e dignitosa”.