Liste d’attesa, lettera aperta di Federconsumatori al presidente della Regione e al commissario della Asl

Antonio Moscaggiuri

Signor Presidente, signor Commissario,

è giunto il momento di dire basta con le vessazioni ai danni dei cittadini pugliesi. Sulle liste d’attesa assistiamo da anni ad un rimpallo di responsabilità inaccettabile. La classe politica di questa Regione, tanto di maggioranza quanto di opposizione, brilla per l’insensibilità con cui affronta un problema così grave, che ha ricadute pesantissime sulla salute pubblica. L’intollerabile e annoso problema delle liste d’attesa, infatti, lede il diritto alla salute dei cittadini e attraverso un perverso meccanismo di incentivazione, più o meno consapevole, della sanità privata e dell’intramoenia. Una sanità che accorcia i tempi, ma alza i prezzi e in questo modo scoraggia molti cittadini a curarsi, soprattutto chi vive in condizioni economiche precarie e moltissimi pensionati.

Leggiamo sulla stampa locale giustificazioni artificiose che sembrano scuse. Sono date artatamente elaborate per nascondere l’incapacità manifesta nell’affrontare il problema. Al punto addirittura da far pensare che dietro certe scelte e certe dinamiche si celi lo scopo di allungare i tempi. Signor Presidente, signor Commissario della Asl di Lecce, la cittadinanza ha ormai necessità di risposte concrete. Se il problema è la carenza di personale medico, infermieristico e di tecnici specializzati, vi chiediamo di mettere mano alle graduatorie ancora pendenti, che non si sa per quale motivo non scorrono ancora. Anche quelle per i contratti a tempo determinato.

Questo indebolimento strutturale della sanità pubblica, in corso da un ventennio ormai, è avvilente. Centinaia di operatori sanitari giovani e meno giovani sono in attesa da anni: non abbandonateli, non date loro la spinta definitiva ad abbandonare il Sud per andare a qualificare la sanità delle regioni del Nord.

A sostegno di quanto affermo, vi racconto il caso di una persona recentemente operata al colon e che si è rivolta al Tribunale del Malato e poi alla Federconsumatori. A questa persona il medico di base ha prescritto una colonscopia, previa visita da parte di uno specialista. Dopo la visita dello specialista, viene confermata la necessità di un esame diagnostico. Questa persona raggiunge il Centro unico prenotazioni (Cup) e scopre che il primo giorno utile per una colonscopia è maggio 2021. Spero di sbagliare, ma la probabilità è molto alta: di questo cittadino – che non può permettersi una visita intramoenia e tantomeno di rivolgersi al privato – fra poco, piuttosto che la sanità pubblica, potrebbe occuparsi qualche altra istituzione di tipo funerario.

Lancio un appello a tutte le associazioni che si occupano di diritti dei cittadini ad organizzare una giornata di protesta con presidio della Asl di Lecce e della Regione Puglia: è il tempo di dire basta e di dare un senso alle tante tasse che ciascuno di noi paga.

Nel frattempo sarebbe interessante capire se tutti coloro in politica e nella sanità si occupano di liste d’attesa si sottopongano all’estenuante iter di noi comuni mortali, con tanto di lista d’attesa di mesi se non anni. E se lo fanno, rispettano tutti l’ordine di prenotazione? Gli amici degli amici utilizzano in modo pertinente le disposizioni di legge sull’urgenza? Interrogativi che tutti i cittadini si pongono ogni volta che ricevono certe risposte dal sistema sanitario regionale. E sarebbe interessante capire anche che fine hanno fatto tutte le campagne di sensibilizzazione e di prevenzione lanciate da Regione Puglia, Stato, e Pubblicità progresso del Governo, se poi chi viene si sottopone a periodici controlli deve essere anche accusati di ingolfare il meccanismo delle liste d’attesa.

L’amara constatazione che da cittadino mi resta da fare è che davvero nessuno può meravigliarsi quando le statistiche dicono che al Nord si vive meglio e più a lungo: lì il diritto alla salute è davvero garantito a ciascun cittadino. Siamo consapevoli che non sarà ceto questa lettera aperta a risolvere il problema delle liste d’attesa, ma non possiamo restare inermi: Federconsumatori è fin da subito disponibile ad un sereno confronto su questa materia ed è pronta a mettere in campo qualsiasi iniziativa di lotta, anche e soprattutto per le vie legali, per difendere i diritti dei cittadini.

 

Antonio Moscaggiuri, Presidente di Federconsumatori Lecce