«I piccoli Comuni rischiano la paralisi della macchina amministrativa». Non ha nascosto di essere preoccupata Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, intervenuta ieri all’iniziativa della Fp Cgil Lecce in vista della grande manifestazione dell’8 giugno a Roma. «Abbiamo fatto una stima secondo la quale – ha spiegato – se anche ci fosse il turn over al 100 per 100, andremo alla riduzione del 30 per cento dei servizi», ha detto ai delegati ed alle delegate riunitisi alle Officine Cantelmo.«Nei piccoli Comuni siamo alla sopravvivenza grazie ai lavoratori precari. Non è sbagliato dire che rischiamo la desertificazione del pubblico impiego nel territorio».
Rinnovare i contratti ai lavoratori pubblici; lanciare un piano straordinario per le assunzioni; modificare la legge di bilancio per quanto riguarda il finanziamento sui temi del welfare: ecco le priorità di Cgil, Cisl e Uil. E sbloccare subito il turnover attingendo dalle graduatorie esistenti o stabilizzando i precari. Altrimenti, il rischio è di dover attendere altri 18 mesi per nuovi ingressi nella pubblica amministrazione:«Il Governo ha inserito una clausola che consente di bandire gare non prima di dicembre 2019. Questo significa che, se tutto va bene, nelle pubbliche amministrazioni avremo nuovi ingressi a fine 2020, visto che mediamente ci si impiega circa un anno per fare i concorsi. Nel frattempo i lavoratori sarebbero costretti a sopportare carichi di lavoro insostenibili ed i cittadini perderanno servizi e diritti, col rischio di non recuperarli più».
All’iniziativa hanno partecipato delegati e delegate delle funzioni centrali, delle funzioni locali, della sanità e dell’igiene ambientale (con una significativa presenza di alcuni lavoratori della Gial Plast, azienda destinataria di interdittiva antimafia. Alcuni dipendenti hanno ingiustamente perso il posto di lavoro). Dopo l’introduzione del Segretario Generale della Fp-Cgil Lecce, Fiorella Fischetti, si sono susseguiti numerosi interventi dei delegati. Alla platea ha parlato anche il Segretario Generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi: «Ci hanno inculcato l’idea che privato sia sinonimo di virtù e buon funzionamento, mentre pubblico sia sintomo di degrado morale, malfunzionamento e costi esosi. Un’idea da tafazzismo», dice la segretaria generale della Confederazione salentina. «Come cittadini, ci facciamo male da soli ogni volta che un lavoratore pubblico ha il dito puntato contro, quando un operatore sanitario è aggredito, quando un addetto allo sportello è minacciato, quando un agente di polizia penitenziaria è picchiato, quando nell’igiene ambientale non si rispettano i diritti dei lavoratori, anche il diritto a rifarsi una vita e riabilitarsi. Ogni volta che si dà un colpo al pubblico impiego i cittadini dovrebbero insorgere. E invece nessuno fa nulla. Lo ribadiamo con forza: il sistema pubblico è l’unico sistema a includere. L’unico votato alla solidarietà. L’unico che garantisce a tutti i cittadini l’accesso ai diritti costituzionali. Quando e dove questo sistema funziona, si creano migliori condizioni di vita per i cittadini e per gli investimenti dei privati. Ma c’è bisogno di lavoratori. E quindi di assunzioni di un piano straordinario di reclutamento che ringiovanisca gli organici, anche alla luce dell’emorragia di dipendenti pubblici che causerà quota 100 nei prossimi 3 anni».
Il dibattito è stato moderato dal Segretario Generale della Fp-Cgil Puglia, Biagio D’Alberto.