Lecce, 15 novembre 2018 – Diritti negati e un concetto di relazioni sindacali “unilaterale”. La Filt-Cgil Lecce – il sindacato che tutela i diritti dei lavoratori del trasporto – punta il dito sulla SGM, la società di trasporto pubblico partecipata al 51% dal Comune di Lecce, al 40% da Igeco e al 9% da F.lli Bertani spa, che si occupa dal 2000 di trasporto pubblico urbano, sosta tariffata, rimozione, manutenzione di semafori e segnaletica orizzontale e verticale.
Il segretario generale provinciale, Giuseppe Guagnano, e il Coordinatore provinciale Aziende partecipate e Trasporto pubblico locale, Luigi Fortuna, prendono spunto da un bando di selezione pubblicato lo scorso 26 ottobre per segnalare tre questioni particolarmente sentite dai dipendenti: la definizione del premio produttività; l’unilateralità con cui l’azienda interpreta le “normali e corrette relazioni sindacali”; l’assenza di buoni pasto, l’assenza di accordi su avanzamenti di carriera.
Relazioni industriali
Il sindacato lamenta la scorrettezza delle relazioni industriali interne all’azienda partecipata. Per farlo cita il bando per la selezione di 8 agenti ispettivi operatori di esercizio, pubblicato lo scorso 26 ottobre scorso: una selezione avviata senza che vi sia stata alcuna preventiva informazione alle Organizzazioni Sindacali, così come previsto dall’articolo 3 del contratto nazionale. Non è la prima volta che tale norma viene ignorata dal gruppo dirigenziale, che da tempo ignora qualsiasi forma di corrette relazioni sindacali ed impone invece la politica del fatto compiuto. Un modus operandi che la Filt-Cgil Lecce respinge con forza e che si è riscontrato anche in altre situazioni.
Premio produttività
Ad esempio per la definizione del premio produttività, assegnato per anni con criteri discriminatori. A tal proposito la Filt Cgil, insieme ad altre Organizzazioni Sindacali, ha richiesto l’urgente modifica dell’accordo vigente, in modo da armonizzate le tabelle a quelle del trasporto pubblico locale e che sia prevista la clausola per cui l’erogazione del premio sia parametrata al raggiungimento dell’obiettivo, settore per settore. Non è infatti tollerabile che ai lavoratori che centrano l’obiettivo debba essere corrisposto un premio produttività calcolato solo sulla quota di produttività dei settori meno produttivi, provocando in tal modo decurtazioni del premio anche nell’ordine del 40%. A tal proposito, ad un mese dalla quantificazione del premio 2018, l’azienda nonostante le sollecitazioni ha deciso di non decidere. E soprattutto non ha intenzione di discutere con le organizzazioni sindacali di un argomento così importante
Regolamento avanzamenti e promozioni
L’altro fronte aperto riguarda l’assenza di un accordo di secondo livello per regolamentare gli avanzamenti di carriera. Accordi di questo tipo sono comuni a molte aziende pugliesi di trasporto pubblico locale, ma in SGM non esiste nulla di tutto. Nell’azienda partecipata di Lecce la tanto decantata meritocrazia lascia spazio a discutibili e arbitrati criteri decisionali, che spettano esclusivamente ai vertici aziendali. Basti l’esempio degli operatori di esercizio ai quali dopo 21 anni di guida si riconosce il massimo parametro raggiungibile (il 183). Potrebbero ambire al parametro superiore di addetto all’esercizio: per far ciò servirebbe un bando di concorso, ma l’assenza di un regolamento preclude di fatto tale diritto ai lavoratori.
Buoni pasto
Infine SGM è una delle poche aziende a capitale pubblico a non riconoscere ai dipendenti il buono pasto giornaliero. Come da normativa in vigore, può ricevere il servizio sostitutivo della mensa, il buono pasto appunto, la generalità dei dipendenti per ogni giorno effettivamente lavorato. Fino al valore di € 5.29 per i buoni pasto cartacei e € 7.00 per il servizio buono pasto elettronico è prevista esenzione da oneri fiscali e previdenziali: ciò significa che quel servizio sostitutivo di mensa non concorre a determinare i contributi e dunque non fa aumentare le trattenute a carico in busta paga. Il buono pasto è in SGM un diritto sino ad oggi negato.
Tutti questi problemi si risolverebbero con la riapertura di un tavolo per raggiungere un accordo di secondo livello, in modo da superare l’attuale impasse nelle relazioni sindacali e da rendere più eque le condizioni di lavoro interne alla società partecipata dal Comune di Lecce.

Giuseppe Guagnano, Segretario Generale della Filt Cgil Lecce
Luigi Fortuna, Coordinatore Partecipate e Tpl Filt Cgil Lecce