Lecce, 12 novembre 2018 – Le condizioni di lavoro all’interno della Casa Circondariale di Lecce stanno diventando insopportabili per gli operatori di Polizia penitenziaria. A tal proposito la Fp Cgil Lecce sollecita al Prefetto Maria Teresa Cucinotta un incontro urgente per affrontare il tema.
«Al Nucleo scorte e traduzioni non si riesce a garantire nemmeno il riposo dopo il turno di notte; i lavoratori quindi sono sottoposti a turni ben oltre le ore previste dal normale turno di servizio», dice Francesco Donateo operatore di polizia penitenziaria presso il Nucleo e rappresentante della Fp-Cgil Lecce. «Le udienze presso le diverse autorità si stanno svolgendo a singhiozzo, perché i detenuti da tradurre sono tanti ed il personale di polizia penitenziaria è ormai ridotto all’osso. Tutto ciò comporta come già detto il prolungamento del servizio ben oltre le ore stabilite, senza contare le ricadute sul personale degli uffici, prima impiegato come servizio scorta e traduzioni e poi al rientro nelle normali incombenze giornalmente previste. Ormai in alcuni casi si riescono a garantire soltanto le visite mediche urgenti dei detenuti, mentre quelle programmate vengono rimandate per mancanza di personale».
«A Borgo San Nicola siamo al punto che sia per i poliziotti sia per i detenuti non si riescono più a garantire i minimi diritti previsti dalla nostra Costituzione», dice la segretaria generale della Fp-Cgil Lecce, Fiorella Fischetti. «Da diverso tempo ormai, unitamente ad altre Organizzazioni Sindacali, abbiamo chiesto un incontro al Prefetto di Lecce: attendiamo ancora una risposta. Cogliamo questa occasione per sollecitare la richiesta. Nonostante tutti gli sforzi dei comandi e della direzione, la situazione è ormai al collasso».
Il 5 novembre si è svolto presso il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (Prap) di Bari un incontro con il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) Francesco Basentini, che ha preso degli impegni e dimostrato disponibilità a snellire la popolazione detenuta della Puglia, una delle regioni più affollate in quanto ad utenza. «Atteniamo ora un incontro con il Prefetto, da convocare con la massima urgenza, perché qui si pone un vero e proprio problema di ordine pubblico: gli agenti e i dirigenti della Polizia penitenziaria ne avvertono la responsabilità», conclude Fischetti.

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