Lecce, 12 ottobre 2018 – L’assemblea generale dei lavoratori iscritti alla Fillea ha eletto Simona Cancelli alla carica di Segretario Generale del comprensorio Lecce-Brindisi. L’elezione è avvenuta alla presenza della Segretaria Generale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, del Segretario generale della Fillea Puglia, Silvano Penna, e del Segretario Nazionale della Fillea, Ezio Giorgi. Eletti anche i componenti di Segreteria: Rita Cardone, Giuseppe Maggiore e Luca Toma.
Cancelli è alla guida del sindacato dei lavoratori del legno, dell’edilizia, delle industrie affini ed estrattive della provincia di Lecce dal 2016. Al momento della prima elezione, a soli 35 anni, era la prima donna in provincia a ricoprire l’incarico all’interno della categoria. Negli 8 anni precedenti era stata segretario organizzativo all’interno della stessa categoria e per cinque anni coordinatrice regionale della Fillea Restauro. Da oggi è la Segretaria Generale del Comprensorio di Lecce e Brindisi della Fillea.
Nella sua relazione congressuale, Cancelli ha fatto una fotografia del settore, che in provincia di Lecce vive un momento di particolare sofferenza e che è in continua emergenza sul piano della sicurezza sul luogo di lavoro e che deve mantenere alta l’attenzione per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale: «Alla provincia di Lecce serve una nuova politica di sviluppo verso la frontiere dell’eco-sostenibilità e dell’efficientamento energetico. Abbiamo bisogno di interventi urgenti per mettere in sicurezza il territorio, gli edifici, il patrimonio artistico-monumentale-archeologico e per sostenere progetti di housing sociale. In particolare nella città capoluogo occorre avviare una vertenza urbana, perché una città sicura è innanzitutto una città che si prende cura di sé. Una città che faccia dell’edilizia lo strumento per migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini. Una città che avvii e concluda gli interventi che annuncia. Una città che sappia programmare senza conflitti i lavori pubblici».