Lecce, 11 ottobre 2018 – Monica Accogli è stata confermata alla guida della Flai Cgil Lecce, il sindacato dei lavoratori dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Agroindustria. L’assemblea generale l’ha votata all’unanimità oggi al termine del VII Congresso Provinciale, intitolato «Il Lavoro è… Progresso, civiltà, giustizia», alla presenza della Segretaria Generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, del Segretario Generale della Flai-Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, e della segretaria nazionale della Flai-Cgil, Sara Palazzoli. Confermata per il prossimo quadriennio la segreteria provinciale, di cui fanno parte anche Alessandro Fersini e Loredana Lecciso.
Monica Accogli è la Segretaria Generale della Flai-Cgil Lecce dal 2017. Nel 2005, a 27 anni, inizia a collaborare con la Camera del Lavoro di Gagliano del Capo. Originaria di Andrano, prima di essere eletta Segretaria Generale della Flai, era stata componente di segreteria provinciale, Segretaria Generale del Nidil Lecce (dal 2012 al 2017) e prima ancora funzionaria Inca Cgil di Tricase e Casarano.
Nella sua relazione congressuale, oltre a tratteggiare i contenuti del Documento congressuale nazionale «Il Lavoro è…» risultato il più votato nelle assemblee, ha affrontato vertenze e criticità del settore sul territorio salentino, a partire da Xylella fino alla questione Tap: «Il settore, nonostante l’incremento degli operai iscritti negli elenchi anagrafici annuali della Provincia di Lecce, non vive un gran momento», ha detto la Segretaria Generale della Flai di Lecce. «Pesano gli effetti del batterio Xylella Fastidiosa, che ha messo in ginocchio il comparto olivicolo salentino. A tal proposito lavoreremo per spingere le politiche nazionali e regionali per incentivare lo sviluppo agricolo, facendo chiarezza sulla possibilità di reimpianto. Nell’attesa sarebbe opportuno istituire un ammortizzatore sociale per garantire il sostegno al reddito a tutti i lavoratori del settore attualmente disoccupati». Altro tema sensibile è costituito dalle delocalizzazioni, come accaduto ad esempio alla Scarlino: «Sono state causa di continui licenziamenti. Un’agricoltura di qualità deve affidarsi ad una produzione sana, tracciabile, efficiente e radicata nella cultura nazionale e nel rispetto delle tradizioni locali. Esattamente come accaduto nel settore vitivinicolo, che fa da traino all’intera economia agricola leccese».