Lecce, 8 ottobre 2018– L’assemblea generale della Fp-Cgil Lecce, il sindacato che tutela i lavoratori della Funzione pubblica dell’Igiene Ambientale e della Sanità pubblica e privata, ha confermato Fiorella Fischetti nel ruolo di Segretaria Generale.
L’elezione è avvenuta oggi pomeriggio al termine del VII Congresso Provinciale della sigla sindacale, al quale hanno partecipato la Segretaria Generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, e il Segretario Generale della Fp Cgil Puglia, Biagio D’Alberto.
Fischetti è stata eletta Segretaria Generale della Fp a settembre del 2017. Funzionaria assistente sociale della Prefettura di Lecce (Nucleo operativo tossicodipendenze) vanta una lunga militanza sindacale. È la prima donna alla guida della categoria provinciale e succede nell’incarico a Simone Longo, ora Segretario Organizzativo della Cgil Lecce. Iscritta alla Cgil dal 1993, è anche responsabile del Coordinamento Donne.
Nella sua relazione ha tracciato un’analisi approfondita del contesto politico globale e nazionale, prima di addentrarsi nelle questioni specifiche della propria categoria: «Provvedimenti di matrice xenofoba e razzista e di discriminazione di genere, insieme al tema del precariato, possono essere il filo conduttore di un percorso dentro il lavoro, quello garantito e quello povero, con diritti negati o riconosciuti in modo a volte apparente» ha spiegato la Segretaria Generale. «Anche il settore pubblico è caratterizzato ormai da una precarizzazione diffusa, sia nell’organico delle pubbliche amministrazioni sia attraverso l’esternalizzazione e privatizzazione di una serie sempre più numerosa di servizi pubblici. L’esternalizzazione è la rappresentazione di come lo Stato abbia abbandonato la funzione di garanzia piena dei diritti individuali e collettivi. Attraverso il sistema degli appalti passa il taglio della spesa sociale su sanità, scuola, assistenza ad anziani e disabili. Col cambio d’appalto, poi, si stabiliscono spesso modifiche di contratto e riduzioni di retribuzione, oppure più semplicemente si riducono le ore lavorative in modo da risparmiare sugli stipendi senza una riduzione vera dei carichi di lavoro».