Nardò Technical Center firma un accordo separato sulla turnazione. No della Fiom: “Sulla sicurezza non accettiamo deroghe a leggi e Ccnl”

Nuovi turni di 12 ore nel settore degli addetti all’antincendio: “A rischio la sicurezza. Il contratto nazionale è lo strumento che definisce le regole. No alle deroghe”

Lecce, 22 giugno 2022 – Turni da 12 ore anziché 8 nel dipartimento “Fire Fighters” della Nardò Technical Center, centro prove dei prototipi automobilistici del gruppo Porsche. L’accordo separato, siglato dall’azienda salentina con la sola rappresentanza sindacale della Fim-Cisl, non porta la firma della Fiom Cgil. Un’intesa da respingere con forza, secondo il sindacato. Innanzitutto perché si applica in un settore sensibile per la sicurezza sul luogo di lavoro, come quello degli addetti all’antincendio. E poi perché riproduce uno schema pericoloso. Seppur definito sperimentale, l’accordo fu siglato la prima volta ad aprile 2021; dopo vari passaggi è stato prorogato fino ad aprile 2023; ora si immagina la sua stabilizzazione, con il rischio questo modus operandi si estenda anche ad altre aree dell’azienda.

Per la Fiom è il contratto nazionale applicato in azienda (industria metalmeccanica) la fonte unica di ogni soluzione alle esigenze organizzative. La direzione dello stabilimento ha invece preferito operare una scelta che non ha precedenti nel mondo metalmeccanico. Il nuovo schema di turnazione di 12 ore avvantaggia esclusivamente l’azienda dal punto di vista economico, ma penalizza i lavoratori innanzitutto dal punto di vista della sicurezza. Non servono grandi competenze tecniche per comprendere, ad esempio, che mettersi al volante per tornare a casa dopo un turno di lavoro di 12 ore ininterrotte è rischioso. Senza dimenticare la penalizzazione economica: tutti gli istituti di natura legale e contrattuale, sono parametrati sulle 8 ore.

“Il contratto collettivo nazionale di lavoro è lo strumento di garanzia normativa universale per lavoratori e imprese”, dice Ciro Di Gioia, segretario generale della Fiom Cgil Lecce. “Se a piacimento si deroga in peggio per i lavoratori, siamo alla giungla delle regole, al tutti contro tutti dove vince sempre e soltanto il più forte, cioè l’azienda. L’accordo della Ntc, oltre a rappresentare un autentico tradimento degli impegni contrattuali assunti, rappresenta un pericolo per l’incolumità dei lavoratori, che la Fiom Lecce denuncia con forza. Il sindacato confederale e la Confindustria, in coerenza con quanto dichiarano in tutte le iniziative pubbliche, hanno il dovere minimo di mantenere dritta la barra delle regole condivise, specie se riguardano la sicurezza in un periodo in cui si registra un numero impressionante di incidenti e di vittime, non ultimo il caso di ieri a Lecce. Purtroppo sul tema si fa tanta retorica, ma la sicurezza in Italia può essere sacrificata sull’altare del profitto ed è considerata una mera voce di costo. La Fiom invece su questo tema non arretra e non accetta alcuna deroga a leggi e contratti collettivi”.

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