Lecce, 28 maggio 2021 – Fermare la lunga scia di sangue nei luoghi di lavoro, la strage silenziosa di lavoratrici e lavoratori nelle fabbriche, nei cantieri edili, nelle aziende tessili e nell’agricoltura. Il presidio di Cgil, Cisl e Uil sotto la Prefettura di Lecce ha voluto tenere accesa la luce della attenzione civica e del pubblico interesse sul riconoscimento condiviso che la salute e la sicurezza sul lavoro sono un’autentica emergenza nazionale che chiama in causa tutti, dal Governo Nazionale alle Istituzioni locali, dalle parti sociali agli organismi deputati al controllo.

Le richieste del sindacato e di tutte le sue articolazioni di categoria sono finalizzate all’elaborazione di una strategia nazionale che deve essere da subito attivata e finanziata con le risorse del PNRR e con i fondi per la coesione europei e nazionali. Tale strategia, condizionata alle piene garanzie di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro assieme alla regolarità contrattuale e alla legalità, si dovrà incardinare su 7 punti/richieste che sono stati condivisi con il Prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio:

  1. Qualificazione delle imprese (per determinare un accesso delle stesse al mercato del lavoro e alle gare d’appalto nel rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, della legalità, dell’applicazione del CCNL, partendo dal modello della patente a punti);
  2. Contrattazione nazionale e decentrata (per promuovere e intensificare gli interventi di natura negoziale e contrattuale quali strumenti per declinare in modo mirato e specifico le misure e le procedure di prevenzione);
  3. Formazione (tutti i lavoratori devono ricevere una formazione adeguata, preventiva e specifica per lo svolgimento della mansione, sul piano tecnico, dei rischi e organizzativo);
  4. Rappresentanza (per rendere generalizzata la rappresentanza, contrattuale e tecnica – RSA/RSU-RLS/RLST – in ogni contesto lavorativo);
  5. Ispezioni sul lavoro;
  6. Innovazione e Ammodernamento di tecnologie e DPI (per aumentare gli investimenti a favore della tutela della salute e sicurezza favorendo, in primis, l’accesso a tutte le realtà lavorative ai finanziamenti INAIL);
  7. Scuola (inserire e potenziare nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, la materia della salute e sicurezza sul lavoro).

Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato, nel rispetto delle norme anti-covid, per lanciare un messaggio chiaro di sensibilizzazione a tutela e difesa dei lavoratori e del loro bene più prezioso che è la vita. A livello nazionale, congiuntamente ad un Patto per la Sicurezza, è stata chiesta l’immediata attivazione di una Cabina di Regia Permanente alla Presidenza del Consiglio tra Governo e Parti Sociali per monitorare la situazione e agire di conseguenza.

La mobilitazione del sindacato per dire basta alle morti sul lavoro ha avuto inizio il 20 maggio scorso e proseguirà fino a fine mese intrecciandosi con i temi della proroga del blocco dei licenziamenti, delle semplificazioni in materia di appalti e del perdurare della mancanza di soluzioni alle tante crisi industriali.

Cgil, Cisl e Uil ritengono inaccettabile e socialmente pericolosa la posizione di chi si ostina a rifiutare la proroga del blocco dei licenziamenti in questa fase, motivazioni che hanno portato alla manifestazione unitaria della giornata di oggi in Piazza Montecitorio.