Lecce, 10 aprile 2021 – Il Covid ha messo in ginocchio anche l’agricoltura. Nonostante quel che appare leggendo il decreto “Sostegni”, un provvedimento che esclude qualsiasi tipo di aiuto straordinario alle lavoratrici ed ai lavoratori dei comparti agricolo e florovivaistico. In provincia di Lecce i numeri sono impietosi: quasi 20mila lavoratori stagionali salentini, regolarmente iscritti negli elenchi anagrafici, sono senza alcun sostegno. Travolta la produzione: il Covid ha “tagliato” 113mila giornate di lavoro. Numeri che devono far riflettere.

Oggi, nell’ambito di una mobilitazione nazionale che ha visto i lavoratori protestare in ogni capoluogo, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno manifestato davanti alla prefettura di Lecce e consegnato al prefetto Maria Rosa Trio un documento. La manifestazione, volutamente raccolta per evitare assembramenti, si è svolta in maniera pacifica.

Numerose le richieste. Innanzitutto la modifica e integrazione del decreto “Sostegni”. I sindacati tentano poi di scongiurare il ritorno al voucher: la semplificazione dell’attuale normativa in agricoltura rischierebbe di vanificare il lavoro svolto per la trasparenza e regolarità nell’uso di questo strumento. Ma non finisce qui. Sindacati e lavoratori chiedono anche:

  • la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019;
  • il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza;
  • l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi;
  • tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica;
  • riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca.

Fai, Flai e Uila Lecce, inoltre, evidenziano come le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti si stiano trascinando anche in provincia di Lecce, come nelle altre (in particolare al Sud).

“I lavoratori hanno perso una quantità enorme di giornate lavorate. L’emergenza sanitaria ha fatto precipitare i lavoratori e le loro famiglie in una situazione di totale povertà. Non si possono abbandonare così e proprio adesso lavoratori che, in questo momento di picco del contagio proprio come accaduto un anno fa, continuano a mettere a rischio la loro vita per garantire un servizio primario quale quello agroalimentare. Senza di loro non potremmo portare sulle nostre tavole i prodotti ortofrutticoli alla base di un’alimentazione sana ed equilibrata che oggi, al pari del distanziamento sociale e della corretta igiene, è un fattore fondamentale per combattere il virus”, dichiarano i segretari generali territoriali Gianluigi Visconti (Fai-Cisl), Monica Accogli (Flai-Cgil) e Mauro Fioretti (Uila Uil).