LECCE, 12 ottobre 2020 – Da otto a un solo collegamento aereo da e per Roma e Milano. Alitalia ha tagliato drasticamente il traffico aereo operato fino a pochi mesi fa sull’Aeroporto del Salento. Il depotenziamento è clamoroso e provoca la rabbia e l’indignazione di sindacati, associazioni di categoria e soprattutto passeggeri. Per la segretaria della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, “è inconcepibile che si continuino a tagliare voli da e per il Salento e che una persona possa raggiungere la Capitale in 56 minuti ma poi debba essere costretto a pernottare prima di prendere un volo di ritorno”. Durante l’intervista al Tgr Puglia andata in onda domenica, la sindacalista lancia un appello: “L’aeroporto di Brindisi si chiama “del Salento” perché connette tre città e tre province importanti come Lecce, Brindisi e Taranto. Lancio un appello ai politici nazionali e regionali: prendano posizione, perché devono dare al Salento le stesse opportunità che hanno altri territori della Puglia”.
All’appello di Valentina Fragassi hanno già risposto alcuni consiglieri di maggioranza del Comune di Lecce: “Raccogliamo l’appello preoccupato della segretaria provinciale della CGIL, Valentina Fragassi, sul depotenziamento dei voli da e per Roma dell’aeroporto di Brindisi e condividiamo la necessità di una forte mobilitazione delle istituzioni, delle forze politiche e sociali”. Lo affermano il capogruppo del PD a Palazzo Carafa Antonio Rotundo e il capogruppo di Lecce Città Pubblica Pierpaolo Patti. “Lo sviluppo – continuano – di un intero territorio passa necessariamente dalla sua capacità di spostarvisi, facendovi ritorno per chi ci risiede ma anche di essere raggiunto per i turisti ed i lavoratori che intendono prestare la loro opera. Chiederemo che il consiglio comunale della nostra città si esprima in modo netto e forte e sia in prima fila nella battaglia per fare in modo che l’aeroporto del salento allarghi sempre più i voli e utilizzi tutte le sue potenzialità al servizio di viaggiatori, turisti, famiglie e aziende del nostro territorio”.
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