Lecce, 20 gennaio 2020 – Continua la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori oggi occupati negli appalti di pulizia nelle scuole statali per ottenere un posto di lavoro sicuro e stabile. L’internalizzazione partirà il 1° marzo; lo scorso 8 gennaio sono scaduti i termini per presentare le domande di partecipazione alla selezione del Ministero dell’Istruzione, per essere immessi in ruolo come collaboratori scolastici.

In provincia di Lecce, a fronte di una platea di 660 lavoratori, i posti disponibili per il profilo di collaboratore scolastico sono solo 441; le domande presentate però sono ben 650. L’escamotage trovato per dare una risposta alla maggior parte dei richiedenti è stato lo spacchettamento dell’orario di lavoro: 222 lavoratori otterranno un posto full-time a 36 ore; gli altri 219 posti disponibili sono stati “moltiplicati” dimezzando l’orario (e pertanto anche lo stipendio), per cui ai 221 si aggiungono altri 438 contratti part-time a 18 ore.

Mobilitazioni, scioperi e sit-in messi in campo in questi mesi dalle Organizzazioni sindacali hanno prodotto alcune modifiche al testo iniziale, a partire dalle modalità e dai criteri necessari per l’internalizzazione. Eppure non è ancora sufficiente, anche perché molti lavoratori rischiano, dopo 20 anni di sacrifici, di restare senza lavoro o di ritrovarsi con una retribuzione dimezzata. È il caso della provincia di Lecce, dove due terzi dei lavoratori passerà dalle attuali 35 ore a 18 ore settimanali, con un taglio netto alla retribuzione. Una soluzione inaccettabile: Ministero dell’Istruzione e Governo hanno ancora il tempo per definire altri interventi, trovare soluzioni e risorse, per individuare percorsi di sostegno, formazione e ricollocazione che non lascino fuori nessuno. Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e UilTasporti-Uil hanno proclamato lo sciopero generale, per chiedere soluzioni capaci di dare continuità occupazionale e di reddito a tutti. Domani, martedì 21 gennaio, due pullman partiranno da Lecce alla volta di Roma, dove alle 9.30 è in programma una manifestazione nazionale con presidio in piazza Montecitorio.

L’internalizzazione in Puglia
Nella regione Puglia, la provincia di Lecce e quella di Foggia forniranno risposte a tutti coloro che, in possesso dei requisiti previsti dal bando di selezione, hanno presentato la domanda. A Bari e Brindisi addirittura i posti disponibili sono superiori alle domande inoltrate (e la quota di full-time decisamente preponderante su quella dei part-time). Particolarmente critica la situazione di Taranto: 538 le richieste per 218 posti provinciali, ma non sono previsti posti full-time e i contratti part-time soddisferanno solo 436 lavoratori (per cui restano senza risposta 92 lavoratori.