Un futuro per l’agricoltura salentina per il dopo-xylella, giovedì alle 18 a Presicce incontro col segretario generale della Flai nazionale, Giovanni Mininno

Lecce, 16 luglio 2019 – Pensare ad un futuro per l’agricoltura e per i lavoratori del settore agricolo per il dopo-xylella. È con questo obiettivo che Cgil Lecce e Flai Cgil Lecce (la categoria che tutela i lavoratori salentini dell’agricoltura, della pesca e dell’agroindustria) hanno organizzato un incontro sul tema. All’iniziativa, intitolata “Scatta l’ora Xylella. Nuova olivicoltura, riconversione dei terreni, riutilizzo del legname”, parteciperà il Segretario generale della Flai Cgil nazionale, Giovanni Mininni. L’appuntamento è in programma giovedì 18 luglio alle ore 18 a Presicce, nel frantoio “Agricole Negro Valiani” (viale della Stazione, 35).

Dopo i saluti degli ex sindaci di Acquarica del Capo (Francesco Ferraro) e Presicce (Riccardo Monsellato) e del Segretario generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, il Segretario generale della Flai Cgil Lecce, Monica Accogli, terrà una relazione introduttiva, per poi lasciare spazio alla tavola rotonda alla quale parteciperanno: Gianvito Negro Valiani, frantoiano; Semmy Marziliano, Legno di Puglia; Carmelo Rollo, presidente Lega Coop Puglia; Giovanni Mininni, segretario generale della Flai-Cgil Nazionale. Modera il dibattito il segretario provinciale della Flai Lecce, Alessandro Fersini.

Il disseccamento rapido dell’olivo ha colpito 11 milioni di ulivi. Sono completamente infette le province di Lecce (perso il 50 per cento di oliveti) e Brindisi (secco il 15 per cento degli ulivi). Nelle tre province 61mila ettari sono interessati dall’epidemia. La produzione olivicola è crollata del 66 per cento. Oggi la situazione di emergenza si è trasformata in situazione “normale”, al punto da aprire la fase di convivenza con la fitopatia. Un approccio a cui la Cgi e Flai non si sottraggono. “Xylella ha messo in ginocchio un settore trainante e fortemente identitario per il Salento, ossia quello dell’olio”, dicono Valentina Fragassi e Monica Accogli. “La soluzione scientifica sembra ancora lontana, mentre assistiamo all’agonia dell’olivicoltura. Xylella e il disseccamento rapido dell’olivo sono una tragedia per il territorio, un disastro paesaggistico, economico ed occupazionale. È l’ora di agire: ridefinendo l’olivicoltura locale a partire da cultivar resistenti; arricchendo e differenziando l’agricoltura salentina con specie immuni; riutilizzando il legno degli ulivi da espiantare. Vigileremo affinché la riconversione dei terreni non contempli cambi di destinazione d’uso scollegati con l’agricoltura: sarebbero inaccettabili speculazioni edilizie o nuovi impianti di energia rinnovabile. Di certo non si può restare inerti di fronte ai roghi delle carcasse di olivo”.