Lecce, 10 ottobre 2018 – Il Terzo congresso della Filctem Cgil Lecce – il sindacato dei lavoratori impiegati nei settori della moda, dell’energia e della chimica – ha confermato Franco Giancane nel ruolo di Segretario Generale. L’elezione all’unanimità è avvenuta alla presenza della Segretaria Generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, del Coordinatore della Filctem Puglia, Luigi D’Isabella, e di Lillo Oceano, sella Filctem Nazionale. Eletta anche la Segreteria Provinciale, composta da Guido Greco e Rossella Bianco.
Franco Giancane è Segretario Generale della Filctem-Cgil Lecce dal 2017. Leccese di 57 anni, è un lavoratore dell’Acquedotto Pugliese, dove è stato eletto nella Rsu con il 65 per cento dei consensi. Un ruolo, quello di delegato, che ha deciso di conservare anche durante la segreteria generale. Nel 2007 approda alla Filcem. Dal 2010 è stato Segretario organizzativo della Filctem Lecce.
Nella relazione congressuale ha sottolineato l’importanza di un lavoro maggiormente unitario con le sigle di categoria per conquistare il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori del settore. Il tutto a partire dall’accordo interconfederale sottoscritto con Confindustria sul nuovo modello contrattuale teso ad eliminare il “dumping salariale”, «non certo a favorirlo con accordi di secondo livello indegni per i lavoratori e, soprattutto, per chi appone la propria firma. Bisogna evitare che sui diritti conquistati in passato si ritorni indietro per l’operato di chi firma accordi in pejus. Nel settore si deve dare attuazione al Testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014 attraverso una discussione e un accordo tra le tre sigle sindacali maggiormente rappresentative. Ai lavoratori va garantito l’esercizio del proprio diritto con serenità: bisogna andare alle elezioni delle Rsu anche in questo settore. Eleggere il proprio rappresentante è un diritto inalienabile del lavoratore. Credo che dovremmo essere tutti d’accordo nel riconoscere che in tutte le aziende, nessuna esclusa, il percorso debba essere concordato e unitario. Se così non fosse, nostro malgrado, ci troveremmo costretti a prenderne atto e a chiedere alla nostra segreteria confederale di aprire un tavolo di confronto. Pur in presenza di atti unilaterali ostili che rischiano di lacerare l’unità sindacale, vogliamo continuare a credere che con il senso di responsabilità che il nostro ruolo impone, riusciremo ancora una volta a fare sintesi e a riprendere il percorso unitario che, in un settore delicato com’è quello della Moda, è di vitale importanza».