Si è riunito questa mattina in Prefettura il Tavolo permanente previsto dal «Protocollo di intesa in materia di lavoro stagionale in agricoltura nei territori di Nardò e dei Comuni vicini», sottoscritto il 28 luglio 2017. All’incontro hanno partecipato: il viceprefetto vicario Guido Aprea, l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, il sindaco di Nardò Giuseppe Mellone, rappresentanti di Forze dell’ordine, Provincia, Asl, Spesal, Inps, Protezione Civile, Cir, Caritas, associazioni del Terzo Settore, organizzazioni datoriali e sindacali. Per la Cgil Lecce erano presenti la segretaria generale Valentina Fragassi e il segretario confederale, Salvatore Labriola; per la Flai-Cgil Lecce c’era la segretaria generale Monica Accogli.
Cgil Lecce e Flai Cgil Lecce alla fine del tavolo hanno espresso soddisfazione per quanto comunicato dall’assessore Leo in fatto di trasporti. L’impegno della Regione, che entro due giorni perfezionerà una convenzione con Cotrap e Protezione civile, sottrarrà ai caporali il business dei collegamenti tra il villaggio di accoglienza e i luoghi di lavoro. Va anche sottolineato l’impegno della Prefettura per risolvere la questione dell’approvvigionamento idrico: grazie ad un finanziamento del Pon Sicurezza saranno utilizzati altri 15mila euro per l’acquisto di una nuova e più capiente cisterna a servizio della foresteria.
È innegabile come il Tavolo prefettizio, istituito a Lecce per la gestione del fenomeno del caporalato e dell’accoglienza di braccianti stranieri, abbia raggiunto importanti obiettivi e migliorato progressivamente le condizioni di vita e di lavoro dei migranti impegnati nelle nostre campagne. Lo stesso Ministero dell’Interno ha riconosciuto la bontà del percorso avviato a Lecce, prendendolo a modello per affrontare situazioni simili (ma oggi non paragonabili in termini di presenze e di problemi) in Puglia e in Calabria. Un lavoro, quello avviato negli anni e che ha visto queste Organizzazioni giocare un ruolo da protagonista, che costituirà la base di partenza per la macchina organizzativa del prossimo anno. Per il 2019 si spera solo di non giungere all’8 agosto per la definizione di problemi da affrontare a metà maggio.
Al netto dei buoni risultati raggiunti, restano però diversi nodi da sciogliere. Ad esempio il servizio mensa, sul quale oggi anche il sindaco di Nardò ha condiviso la nostra preoccupazione, facendo una sua riflessione in materia di sicurezza. Come pure resta fuori controllo l’ingaggio di manodopera non presente nel villaggio di accoglienza da parte dei caporali, che reclutano e caricano sui loro pulmini migranti non ospiti del centro (l’ingresso è consentito solo ai migranti con regolare permesso di soggiorno che abbiano sottoscritto un contratto di lavoro o siano iscritti alle liste di collocamento). Attualmente, in base ai dati forniti dal sindaco di Nardò, vivono nel campo di accoglienza (allestito per ospitare circa 300 migranti) appena 79 lavoratori, mentre il picco massimo stagionale pare abbia sfiorato le 120 unità. Il primo cittadino ha anche sollevato una giusta preoccupazione sulla continuità dell’alloggio: la gestione del campo infatti terminerà il 31 agosto e bisogna fare in fretta per chiedere una proroga.
Una delle questioni più dibattute nella riunione di oggi è stata quella relativa al Regolamento del soggiorno nella foresteria allestita per ospitare i lavoratori migranti di Nardò. Cgil e Flai già ieri avevano manifestato le proprie perplessità alla Prefettura sull’impostazione generale del documento, ravvisandovi palesi violazioni a diritti costituzionalmente garantiti e alla libertà individuale e collettiva: dal diritto alla privacy alla violazione della libertà e segretezza della corrispondenza. La Prefettura ha già accolto la maggior parte delle contestazioni sollevate da queste organizzazioni sindacali, in particolare riservando la materia del controllo al personale delle forze dell’ordine (e non a quello della sorveglianza del campo). Cgil e Flai hanno poi stigmatizzato toni e lessico conformi ad alcuni stereotipi sui migranti. Il tavolo prefettizio ha recepito e condiviso l’esigenza di migliorare il testo. Per questo un gruppo di lavoro ristretto si occuperà nelle prossime ore di riformularlo, in modo da contemperare su nuove basi diritti e doveri dei migranti con le esigenze di sicurezza.
In un clima di generale condivisione, la Cgil e la Flai hanno lanciato per l’ennesima volta un appello ad istituzioni, enti ispettivi e associazioni datoriali affinché si applichi la legge 199/2016 contro il caporalato, ormai a tutti gli effetti un reato penale. Cgil e Flai hanno anche rinnovato l’impegno a difesa dei lavoratori e della legalità, finché non si giungerà ad un protocollo rispettoso delle libertà individuali e collettive e soprattutto della legge.

Cgil Lecce
Flai Cgil Lecce