Cgil Lecce e Flai Cgil Lecce intervengono sull’incidente, il secondo in pochi giorni, che in provincia di Foggia vede coinvolti un tir che trasportava farinacei e un pulmino carico di braccianti stranieri (12 morti, tutti migranti, e tre feriti il terribile bilancio del sinistro): “Mentre esprimiamo solidarietà alle famiglie dei lavoratori coinvolti negli incidenti, non possiamo non chiederci: ma quanto tempo dovremo aspettare prima che in Puglia si predisponga un sistema di trasporto capace di collegare i villaggi che accolgono i lavoratori stranieri con i campi di raccolta? Quanto ancora dovremo lasciare spazio ai caporali? Per quanto ancora la Regione e le aziende tollereranno e indirettamente favoriranno il caporalato? Domande che poniamo ogni volta ai Comuni ed alla Regione, in tutti i tavoli. Compreso quello provinciale di Lecce, che quest’anno sembra non finire mai: rinviato per l’ennesima volta (si riunirà mercoledì alle ore 10). Proprio quest’anno che doveva essere predisposto tutto con ampio anticipo. E siamo già al 6 agosto…”.

Intanto Cgil Lecce e Flai Cgil Lecce parteciperanno alla manifestazione indetta da Flai, Fai e Uila a Foggia con concentramento dalle ore 18 presso il piazzale della Stazione. Il corteo si muoverà alle ore 18.30 e proseguirà sino a piazza Cesare Battisti (Teatro Giordano), dove si terranno gli interventi conclusivi. A Foggia sono attese anche la Segretaria Generale della Cgil, Susanna Camusso, e la Segretaria Generale della Flai-Cgil nazionale, Ivana Galli, siamo di fronte ad una “mattanza senza fine. Quello che sta accadendo in queste ore non è una fatalità, ma il frutto delle condizioni in cui lavorano e si recano nei luoghi di lavoro i tantissimi braccianti, molti stranieri, impegnati nelle campagne di raccolta. Mercoledì saremo a Foggia per una manifestazione unitaria per dire basta e denunciare con forza quanto sta accadendo. È necessario che le istituzioni preposte agiscano, come chiediamo da mesi e da anni, sul tema del trasporto. La verità che sta dietro a queste stragi è che il trasporto è in mano ad un sistema di caporalato che non solo lucra sulla giornata lavorativa e sfrutta le persone, ma facendole viaggiare come merci o carne da macello ne mette a rischio la vita. Questi furgoni fatiscenti e senza autorizzazione alcuna vanno fermati per fornire un trasporto sicuro. Si poteva fare un bando per il trasporto dei lavoratori agricoli ma non è stato fatto perché le aziende non hanno fornito i dati completi per attivare lo stesso. ‭Chiediamo – concludono Camusso e Galli – che venga convocato immediatamente il tavolo interministeriale con Prefetto, istituzioni e sindacati. Le stragi di questi giorni mostrano a tutti quale sia la condizione di tanti lavoratori agricoli, una condizione limite che sta collassando non solo sul versante dello sfruttamento ma anche, come era prevedibile, su quello del nodo del trasporto che, con mezzi inadeguati e fatiscenti, sta mettendo a repentaglio centinaia di vite umane”.

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