Fisac Cgil Lecce su Generali: “Procedimenti disciplinari ai dipendenti per scarso rendimento, ma gli obiettivi di vendita sono incompatibili con il contesto socioeconomico”

La Fisac Cgil Lecce denuncia le difficoltà in cui molti dipendenti dell’assicurazione Generali (nella fattispecie produttori) si trovano ad operare a causa delle condizioni penalizzanti imposte dalla Compagnia relativamente alla vendita di prodotti assicurativi.
L’imposizione di obiettivi di vendita non sempre compatibili con il contesto socioeconomico e le continue pressioni commerciali rappresentano causa di stress e di forte demotivazione per le lavoratrici ed i lavoratori Generali, sottoposti non di rado a procedimenti disciplinari per scarso rendimento e per produttività inferiore ai prefissati obiettivi aziendali. Su di loro si scarica il rischio di impresa, anche in virtù di una normativa interna sul conflitto di interessi, i cui effetti anziché ricadere sulla Compagnia, si ripercuotono negativamente sui lavoratori, in termini di mancato recupero provvigionale. Accade, infatti, che in caso di disinvestimento di un prodotto da parte di un cliente (prima della decorrenza prevista) con contestuale sottoscrizione di un altro prodotto, la produttività e le relative provvigioni vengano ridotte e stornate al lavoratore, mentre il nuovo contratto si consideri pienamente valido ed efficace per l’azienda. Una strana politica aziendale che pone a carico dei lavoratori l’adempimento di una normativa (quella sulla tutela del consumatore) che risponde alla logica di garantire la coerenza e l’adeguatezza dell’offerta assicurativa rispetto ai bisogni reali e alle necessità del consumatore.
Ci si chiede se l’IVASS, cui è affidata la sorveglianza sul rispetto di tale normativa, sia a conoscenza di queste dinamiche.
Su questi temi la FISAC CGIL LECCE ritiene giusto richiamare l’attenzione, anche in prospettiva del prossimo Congresso della categoria che affronterà queste problematiche proprio a partire dal territorio, con l’obiettivo di favorire un dibattito che rimetta al centro la necessità per gli operatori finanziari (assicurazioni/banche) di ripristinare l’eticità di regole comportamentali che siano in grado di contemperare profitto aziendale, tutela del consumatore e rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.