FP CGIL su Ospedale di Galatina: “A rischio”

Questa Organizzazione Sindacale ritiene indispensabile denunciare, a tutti i livelli, lo stato di agonia in cui versa l’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina. La FP Cgil evidenzia come la precaria situazione del Presidio ospedaliero appaia preoccupante. Da mesi ormai l’attività chirurgica in sala operatoria viene effettuata in un contesto caratterizzato da gravissima carenza di personale medico e infermieristico. Per sopperire a tale carenza si ricorre all’attività di sedute aggiuntive, con grave rischio clinico per il paziente: con questo escamotage infatti non si consente al personale turnista il dovuto riposo tra un turno e l’altro. La situazione è ancora più insostenibile in alcuni reparti:

1. Nel reparto di Cardiologia e Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic) la gravissima carenza di personale medico/infermieristico non consente di garantire l’attività di reparto né quella ambulatoriale. Qui le urgenze vengono gestite in condizioni disagiate e i trasferimenti urgenti di pazienti sono trattati dall’unico cardiologo medico di turno che, trovandosi spesso solo, deve sospendere le altre attività di reparto. Viene da chiedersi: con quale sicurezza per il paziente sono gestite le urgenze cardiologiche? Quale sicurezza si offre al paziente cardiologico degente? E ancora, che cosa si offre al paziente ambulatoriale cardiologico, se non il rischio di presentarsi e non riuscire ad effettuare la prestazione prenotata? La situazione è ancor più allarmante se si pensa alla decisione di trasferire un medico cardiologo dal Presidio ospedaliero di Galatina al Presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce. Se si riesce ad evitare disservizi, è solo grazie allo spirito di abnegazione e di sacrificio del personale, al quale non vengono concesse ferie o congedi straordinari vari.

2. Nel reparto di Ortopedia l’esiguo personale medico, dopo un lungo periodo di sovraccarico (basta visionare le tipologie di interventi effettuati nell’ultimo anno), risulta assente per lunga malattia. Qui quotidianamente non si riescono a programmare nemmeno i turni di reparto del personale medico e infermieristico. Nella sala gessi, anch’essa in grave sofferenza per carenza di personale infermieristico, non si è in grado nemmeno di sopperire alle guardie di pronta disponibilità.

3. Analoga situazione, se non più grave, si registra nel reparto di Chirurgia generale dove la gravissima carenza di personale medico non consente di organizzare turni regolari e tantomeno un minimo di attività di sala operatoria, con gravissimo rischio per i pazienti chirurgici.

4. In Pediatria, che opera con ridotto organico infermieristico e di Operatori sociosanitari in continuo sovraccarico, il numero di neonati e di ricoverati è in continua crescita, mentre al tempo stesso il personale è sempre più ridotto. Non si è neanche provveduto a sostituire il collocato in pensione nell’ultimo anno.

5. Il Servizio di Pronto Soccorso risulta in costante affanno, sia per l’alto numero di pazienti trattati sia dai continui trasferimenti di pazienti presso altre strutture della ASL, considerato che nelle condizioni attuali l’Ospedale di Galatina non è in grado di accogliere urgenze di una certa gravità. Al “Santa Caterina Novella” non si riesce a dare una minima copertura turni con il personale infermieristico, anche a causa dell’alto numero di esoneri e lunghe malattie.

6. Il reparto di Nefrologia e Dialisi, pur essendo il primo in tutta la provincia per attività, si trova perennemente in carenza di personale. La Direzione non riesce a garantire nemmeno la presenza di personale ausiliario, per offrire un’adeguata assistenza al paziente dialitico. Così negli ultimi anni gli ausiliari in servizio si sono ridotti da 7 a 4. E lo stesso discorso vale per il personale infermieristico, che addirittura ricorre all’istituto delle sedute aggiuntive per coprire i turni nel reparto di Dialisi.

7. Nei reparti Malattie infettive e Gastroenterologia i continui trasferimenti di personale medico verso altre strutture e il collocamento in pensione di personale infermieristico e ausiliario nonché l’alto numero di personale esonerato costringono gli stessi reparti a far turnare il personale in modo anomalo (1 Oss e 1 infermiere).

8. Il reparto di Medicina Generale rappresenta una vera e propria situazione al collasso, visto che negli ultimi mesi sono stati trasferiti in altre sedi o reparti sia medici sia infermieri e Oss. Il tutto senza l’adeguata sostituzione. Cosicché da una situazione già compromessa si è giunti in una situazione disperata, pericolosissima per i pazienti degenti e per i lavoratori del comparto, esposti alle sindromi da stress lavorativo.

9. Stessa situazione si evidenzia per il reparto di Geriatria, dove il fenomeno di extra-locazione di pazienti è in forte crescita, mentre invece il personale medico infermieristico e Oss persiste in gravissima carenza. In questo reparto garantire un minimo di cura adeguata ai pazienti è ogni giorno un’impresa. Ci si riesce solo grazie al sacrificio di tutti gli operatori che rinunciano persino alle ferie o ai corsi di aggiornamento di Educazione continua in medicina. In linea generale in tutti i reparti si è costretti a lavorare oltre misura, in perenne affanno, con grave ripercussioni sull’esito clinico dei pazienti degenti. I trasferimenti di personale Oss e infermieristico per copertura turni tra i vari reparti sono quotidiani: una situazione che si trascina da circa un anno. Il quadro complessivo è di una struttura in grave sofferenza di organico. Addirittura in alcune situazioni si utilizza il personale di comparto a scavalco, facendolo lavorare 3 ore in un reparto e le restanti ore in un latro reparto: il tutto con grave disservizio per l’utenza, che rischia di restare sprovvista di assistenza per ore. In ultimo, le Direzioni di Presidio sono senza organico e non riescono ad attuare strategie che consentano all’Ospedale di Galatina di mantenere uno standard di prestazioni adeguato. Basti pensare che ormai da più di un anno la Direzione Generale della ASL aveva promesso l’assegnazione di un vicedirettore sanitario e di un coordinatore infermieristico per strutturare un ufficio organizzazione del personale. Il risultato ad oggi è una Direzione di Presidio chiusa in se stessa, lontana dai problemi dei reparti e dei dipendenti che, ormai sfiduciati, rinunciano pure ad interfacciarsi con essa. Dopo un piano di rientro imposto dal governo nazionale, durato anni, che è costato lacrime e sacrifici all’utenza e agli operatori della Sanità, ci si aspettava un periodo di rilancio del settore nel Salento, sia per la rete ospedaliera sia per quella distrettuale. Invece ci ritroviamo, in questo Distretto, con un Ospedale agonizzante che ha ridotto non solo l’attività sui pazienti ricoverati, ma anche l’offerta di prestazioni ambulatoriali (tra l’altro con tempi di attesa lunghissimi). La contraddizione eclatante è che da una parte si investono risorse economiche, attingendo da vari finanziamenti regionali ed europei, per il rifacimento di reparti, aree di degenza, pronto soccorso, sale operatorie; dall’altra si stanno mortificando le professionalità che operano al suo interno, mentre sempre più spesso l’utenza è obbligata a recarsi in altri ospedali per poter effettuare prestazioni di un certo livello. Di fronte a tale situazione, la Fp Cgil Lecce chiede alla Direzione della ASL un intervento urgente e risolutivo, che passi attraverso l’assunzione del personale necessario per affrontare in modo idoneo anche l’emergenza estiva. Questa Organizzazione Sindacale chiede inoltre un incontro urgente per discutere tali tematiche